Il rapper e scrittore calabrese ha preso parte a una missione di salvataggio della nave dell’associazione SOS MEDITERRANEE: 43 minori non accompagnati tratti in salvo da un gommone sovraffollato.
“Quando siamo arrivati, abbiamo visto ragazzi giovanissimi, quasi surreale la loro calma. Avevano già accettato l’idea della morte, rassegnati a un destino che sembrava ormai inevitabile.” È con queste parole che il rapper e scrittore Francesco Kento ha raccontato le ore a bordo della Ocean Viking, la nave dell’organizzazione SOS MEDITERRANEE che nella mattina di venerdì è arrivata al porto di Brindisi, dove sono sbarcate le 48 persone soccorse nelle acque internazionali al largo della Libia. Tra i naufraghi ci sono 43 sono minori non accompagnati; tutti sono stati tratti in salvo da un gommone sovraffollato in balìa delle onde.
”Ci hanno detto di aver trascorso anni prima di riuscire a partire, il che significa che sono arrivati in Libia quando erano bambini
Kento
“Ci hanno raccontato di essere passati dall’inferno della Libia; parecchi ci hanno detto di aver trascorso anni prima di riuscire a partire, il che significa che sono arrivati in Libia quando erano bambini; qualcuno di loro ci ha raccontato di essere stato prigioniero nelle condizioni che potete immaginare”. Così ha dichiarato Kento, in occasione dello sbarco nel porto di Brindisi la scorsa settimana.
Nella serata di mercoledì 27 novembre, in seguito a un messaggio radio VHF di un aereo NATO, la Ocean Viking aveva salvato 48 persone. Verso la fine dell’operazione, come raccontato dallo stesso Kento, la guardia costiera libica si è avvicinata alla scena a tutta velocità eseguendo manovre pericolose. Nonostante l’inutile tensione, il team di SOS MEDITERRANEE è riuscito a portare in salvo tutti i profughi. In un primo momento le autorità hanno indicato il porto di Ravenna, a 1575 km di distanza per lo sbarco. Ma successivamente dopo diverse richieste è stato assegnato Brindisi come porto sicuro, a causa del maltempo. Tutte le persone sono state sbarcate a Brindisi sabato mattina.
Credits foto: Cecilia Palmeri