La Ocean Viking è un luogo di storie e testimonianze preziose, raccolte non solo dalle persone soccorse e salvate, ma anche dai membri dell’equipaggio. Sono professionisti che lavorano instancabilmente in condizioni spesso estremamente difficili, con un unico obiettivo: salvare le vite di chi attraversa il Mar Mediterraneo mettendo a rischio la propria vita.
In questo video abbiamo raccolto la testimonianza di Marina, ostetrica a bordo della Ocean Viking.
La vita a bordo
Marina ha 39 anni e da otto lavora come ostetrica a bordo. Quando è a casa, sulla terraferma, lavora come ostetrica e infermiera in ospedale e in una clinica, ma è sempre contenta di tornare sulla nave dove condividere momenti di vita quotidiana con persone di così tante nazionalità diverse le dà un’energia incredibile, che non riesce a ritrovare a terra.
Marina è anche operatrice telefonica di emergenza e offre supporto alle numerose donne vittime di violenza domestica che chiamano ogni giorno.
Prendersi cura dei naufraghi più giovani
Lavorando sulla nave, gli operatori entrano quotidianamente in contatto con le vite dei naufraghi e le loro storie di dolore e speranza, come quella di una giovane mamma di 17 anni messa in salvo con la sua bimba di un anno durante uno dei soccorsi più impegnativi di quest’anno. Marina si è presa cura di entrambe, notando però che la piccola era piuttosto taciturna e interagiva poco anche con gli altri bambini sulla nave. Purtroppo, non è infrequente che i bambini salvati, molti dei quali scappano dai centri di detenzione libici, manifestino con il silenzio e l’isolamento le ferite di un’infanzia in fuga.
”Le persone riacquistano la loro dignità dopo uno o due giorni a bordo perché finalmente vengono chiamate per nome, non per numero, come nei centri di detenzione. È permesso loro di essere se stesse.
La speranza ritrovata a bordo
Per Marina, una delle cose più belle del suo lavoro è vedere le persone ricominciare a ballare e cantare sulla nave. Dopo qualche giorno a bordo, infatti, festeggiano la ritrovata libertà e dignità cantando gioiosi nelle loro lingue dopo essersi lasciati alle spalle un passato di sofferenze inimmaginabili anche per chi, come Marina, è abituato ad ascoltarle e conoscerle da tanti anni.
Video and photo credits: #SOSMEDITERRANEE / Tess Barthes