I 234 esseri umani soccorsi in mare tra il 22 e il 26 ottobre costretti ad attendere 3 settimane in acque internazionali, in ostaggio di una politica italiana ed europea che li ha utilizzati come pedine. Una situazione inaccettabile, che non deve ripetersi mai più.
La Ocean Viking è salpata il 18 ottobre verso l’area delle operazioni, si tratta della sua missione numero 23.
Dopo gli usuali giorni dedicati alle esercitazioni, il 22 ottobre in piena notte ha effettuato il primo soccorso della missione.
Nell’oscurità totale di ieri notte, #OceanViking ha soccorso 34 persone tra le quali 1 donna e 5 bimbi. Erano su una barca in vetroresina in acque internazionali. L’allarme era stato dato da @alarm_phone.
I naufraghi sono ora a bordo, assistiti da @SosMedItalia e @ifrc. pic.twitter.com/tR6kFgbB2Z
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 22, 2022
La mattina dopo, altre vite in salvo:
La #OceanViking ha appena evacuato 39 persone, tra cui 1 donna e diversi bambini, da una barca in vetroresina alla deriva in zona SAR maltese. La richiesta di soccorso è stata inviata da #Colibri2 di @PVolontaires.
73 naufraghi ora a bordo, assistiti da @SOSMedItalia e @ifrc. pic.twitter.com/vTstyaYaL8
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 23, 2022
Il 24 ottobre, invece, abbiamo purtroppo dovuto assistere ad uno dei respingimenti operati dalla Guardia costiera libica, finanziata ed equipaggiata dagli Stati europei e dall’Italia. Forse sono proprio queste testimonianze, il nostro ruolo di “occhio” della società civile a far sì che i governi siano così ostili alla presenza delle navi civili di soccorso nel Mediterraneo centrale.
Negli ultimi giorni, @SOSMedItalia ha assistito a 2 intercettazioni nella zona SAR libica.
Sabato, mentre la #OceanViking era di pattuglia nel #Mediterraneo centrale, i team hanno osservato il pattugliatore libico 656 passare vicino alla nostra nave con molti naufraghi a prua. pic.twitter.com/VFI87HxTWX
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 24, 2022
Due i soccorsi il 25 ottobre:
In meno di 3 ore #OceanViking ha effettuato 2 salvataggi in acque internazionali al largo della Libia, con l’assistenza di #Colibri2 @PVolontaires.@SOSMedItalia ha avvistato dal ponte della nave e poi soccorso 33 persone, tra cui 4 minori, da un barchino di legno stracarica. pic.twitter.com/AwIjHttdHT
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 25, 2022
E altri due il 26 ottobre, tra i quali uno in piena notte. Le persone soccorse in totale a bordo sono adesso 234. Non sanno, non sappiamo, che sia loro che noi rimarremo in ostaggio dei rapporti politici tra stati europei per ben 3 settimane.
Ieri #OceanViking ha cercato un’imbarcazione di legno stracarica, alla deriva da molte ore. In una corsa contro il tempo e nel buio pesto, 56 persone (tra cui 2 donne e 27 minori) sono state soccorse in acque int., a 36 miglia da Lampedusa. 202 naufraghi sono ora a bordo. pic.twitter.com/5R2lsBCmsN
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 26, 2022
#OceanViking ha evacuato 32 persone da un’imbarcazione insicura di 6 m, in acque int. al largo di Malta. Riportano forti segni di disidratazione, stanchezza e gravi ustioni, dopo 3 giorni trascorsi in mare, senza cibo. 234 naufraghi sono ora assistiti da @SOSMedItallia e @ifrc pic.twitter.com/JjcaO7oYtX
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 26, 2022
A terra, il neo-ministro dell’interno emette un divieto d’ingresso (mai notificato) nelle acque territoriali italiane contro la nostra nave, sostenendo che la Ocean Viking avrebbe «agito in modo autonomo», senza coordinarsi con tutte le autorità competenti. Questo non è vero: come fa sempre, dal 2016, la nave ha avvertito di qualsiasi proprio spostamento tutte le autorità interessate.
Il Ministro Piantedosi sostiene che l’Italia è stata informata dei soccorsi delle ONG nel Mediterraneo solo a operazioni effettuate. La risposta di Ocean Viking
Guarda #ilcavalloelatorre di @marcodamilan: https://t.co/9Iwykg11lc pic.twitter.com/bQYkGuWNUt
— Il cavallo e la torre (@CavalloTorre) October 26, 2022
Inizia, in Italia, una lunga catena di eventi politici apertamente ostili al soccorso in mare, alle persone soccorse e ai soccorritori. Il nostro equipaggio assiste attonito dalla nave. Il 27 ottobre emettiamo questo comunicato stampa, per chiarire cosa stia succedendo e quale sia il nostro modo di comportarci in mare.
Le storie a bordo sono quelle tragiche che, purtroppo, ascoltiamo da anni.
“Nel primo tentativo di fuga dalla #Libia la nostra barca si è rovesciata. 9 persone sono morte. Nostra figlia si sveglia ancora di notte, spaventata. Cerchiamo di aiutarla a dimenticare”. Bassem* e Hana* sono stati soccorsi 6 gg fa da @SOSMedItalia con la loro figlia di 4 anni. pic.twitter.com/pLBzQG6ZfH
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) October 28, 2022
Il 1 novembre, dopo 9 giorni di attesa in mare ad aspettare invano che i Paesi costieri come Malta e Italia rispettassero i propri obblighi legali di fronte al diritto marittimo internazionale, abbiamo chiesto ad altri Paesi membri (Spagna, Grecia e Francia) di facilitare le operazioni, assumendo il coordinamento dei casi. Anche in questa istanza, non abbiamo ricevuto risposta.
Esortiamo i membri dell’UE e gli Stati associati a rispettare la legge, a collaborare alla designazione di un Porto sicuro per i sopravvissuti dell’#OceanViking e a interrompere le sofferenze di centinaia di persone.
Leggi il comunicato congiunto con @IFRChttps://t.co/cDT3rVe3Ag— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 1, 2022
Nella notte tra il 4 e il 5 novembre, una tempesta costringe la Ocean Viking a cercare riparo in acque internazionali a est della Sicilia e a Sud della Calabria. Onde alte anche 3 metri mettono a dura prova la tenuta fisica e mentale delle persone soccorse.
@SOSMedItalia @soshumanity_de @MSF_Sea @lifeline_intl esortano l’Italia a far sbarcare gli oltre 1000 naufraghi bloccati in mare da 15 giorni. Non possono più essere ostaggio del dibattito politico. La mareggiata e le forti raffiche di vento rendono la situazione insostenibile. pic.twitter.com/HF80H5n7pZ
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 5, 2022
I capitani di altre navi di soccorso, tra cui la Geo Barents e la Humanity 1, prendono la decisione di ripararsi dalla stessa tempesta in acque territoriali italiane (prerogativa che è senz’altro consentita dal diritto del mare). Queste navi di soccorso vengono quello stesso giorno attinte da un decreto interministeriale siglato dai ministri dell’Interno, della Difesa e delle Infrastrutture della Repubblica italiana. Ricevono l’ordine di recarsi nel Porto di Catania per sbarcare esclusivamente le persone considerate “fragili”. Una procedura illegale, pericolosa (3 persone si butteranno a mare dalla Geo Barents), e soprattutto disumana.
La selezione dei naufraghi è disumana e mette a rischio la loro sicurezza e salute. Tutti i sopravvissuti su #OceanViking #Humanity1 #GeoBarents e #RiseAbove devono poter sbarcare, senza distinzioni. Queste continue violazioni del diritto umanitario e marittimo sono inaccettabili https://t.co/rH0RhET7uF
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 6, 2022
Nel frattempo, la situazione a bordo della nostra nave non può che complicarsi. Le persone sono fisicamente e mentalmente esauste, la tensione cresce. A bordo, come le autorità italiane sanno, abbiamo persone malate che non rispondono alle cure.
“Siamo esseri umani che vogliono essere liberi. Ci sono persone malate, donne e bambini. Chiediamo alla popolazione, all’Unione Europea di fornirci un #PortoSicuro“.
I diritti di Fodé* e di altri 233 sopravvissuti su #OceanViking sono negati da 19 giorni. È una vergogna. pic.twitter.com/roUlrtBuPY
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 9, 2022
Dopo quasi 20 giorni in mare, sconcertati per la palese violazione del diritto internazionale da parte di Italia e Malta, che hanno contravvenuto all’obbligo di assegnare un Porto sicuro ai naufraghi, la grave situazione di difficoltà a bordo ci ha costretti a chiedere un porto alla Francia.
[COMUNICATO] Dopo il silenzio dell’Italia, chiediamo alle autorità marittime francesi di assegnare un porto ai 234 sopravvissuti su #OceanViking.
“La situazione a bordo è insostenibile”, afferma Alessandro Porro, Presidente di @SOSMedItalia 👇https://t.co/M1VLgssBFH
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 8, 2022
Il 10 novembre, finalmente, dopo aver evacuato 3 pazienti e un parente in Corsica per motivi sanitari, le 230 persone rimaste a bordo apprendono che le autorità francesi hanno assegnato il porto di Tolone per il loro sbarco. La nave arriverà nella città mediterranea della Francia e vi sbarcherà tutti i naufraghi il giorno dopo, l’11 novembre.
[COMUNICATO] Con sollievo e rabbia, accogliamo la notizia che Tolone, in Francia, è stata finalmente assegnata come porto sicuro per i 230 sopravvissuti rimasti sulla #OceanViking, poco dopo l’evacuazione medica di 3 pazienti ed 1 parente https://t.co/UJLcMPS9e8
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 10, 2022
Un’odissea inaccettabile, una vicenda che ha messo a nudo il fallimento dell’Europa nel costruire politiche integrate di soccorso in mare. Una vergogna, soprattutto, il fatto che poche centinaia di naufraghi siano rimasti in ostaggio per calcoli e guadagni politici dell’un o e dell’altro Stato membro. Una situazione di grave violazione del diritto internazionale e dei diritti delle persone soccorse che non deve ripetersi. Mai più.
🔴Soccorso completato
Dopo l’attesa più lunga nella storia di SOS MEDITERRANEE, l’#OceanViking ha potuto finalmente sbarcare tutte le 234 persone soccorse.
Secondo la normativa marittima, i soccorsi terminano quando tutti i sopravvissuti sbarcano in un #PortoSicuro. pic.twitter.com/kohQPZLBdt
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) November 11, 2022
Foto e video: Camille Martin Juan/SOS MEDITERRANEE
Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!