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Viaggiavano in 71 su un gommone blu e verde, lungo forse sei metri. I tubolari artigianali cominciavano lentamente a sgonfiarsi e la puzza di benzina riempiva l’aria. Sono stati soccorsi il 29 gennaio dall’equipaggio della Ocean Viking, curati, ristabiliti e portati in sicurezza a 1200 km di distanza, a Livorno. Per ordine delle autorità italiane.

Missione 32.1: 22 gennaio- 2 febbraio 2024

La Ocean Viking si trovava a Bari, ferma per via del secondo fermo amministrativo in due mesi, bloccata dalle ganasce di una persecuzione amministrativa feroce. Impossibilitata a partire, ha dovuto aspettare fino al 20 di gennaio prima di rivolgere la prua a Sud, verso Siracusa, dove si è fermata un paio di giorni per aspettare che un altro ostacolo – il maltempo – abbandonasse l’area.

Finalmente, il 29 gennaio, l’aereo Seabird di Seawatch, attorno alle 14, ha segnalato la presenza di un gommone in difficoltà nell’area. La nave era vicinissima, a quattro miglia di distanza, e il bersaglio ancora non si vedeva ad occhio nudo: un puntino scuro, infinitesimale in una distesa di blu. Settantuno anime affollavano qual puntino, sottolineato dal volo dell’aereo in circolo sopra di esso.

Un’operazione rapida, ben eseguita, al limite della perfezione per gli uomini e le donne dell’equipaggio: in 27 minuti, tutti sono a bordo della nave madre, la Ocean Viking. Qualche ustione da benzina, ma niente di grave.

Solo una grande stanchezza che, dopo il silenzio pesante e il riposo della prima notte, si trasforma in sollievo e festa per una gioia primordiale: quella di essere vivi, quella di non essere più in Libia.

La festa dura poco: l’antipasto del clima che troveranno in Europa è servito dalla decisione incomprensibile di farli sbarcare a 1200 km di distanza. A Livorno.

Ci arrivano il 3 febbraio 2024. Vivi, vestiti, ristabiliti. Al sicuro.

 

Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!

Foto: Tess Barthes / SOS MEDITERRANEE