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A bordo della #OceanViking durante l’ultima difficilissima missione, c’era anche Gabriele Zoja: si tratta di uno dei più importanti donatori di SOS MEDITERRANEE, nonché il primo a imbarcarsi durante una missione della Ocean Viking.

Zoja, che a Luglio scorso, aveva donato 50mila euro a SOS MEDITERRANEE, aveva già una lunga esperienza di mare e navigazione, seppure in contesti totalmente diversi, ed è per questo che la sua integrazione a bordo è stata semplice. Dopo una lunga e intensa formazione pre-partenza è diventato membro effettivo dell’equipaggio, all’interno del “Post-Rescue Team”.

L’ESPERIENZA

Il “Post rescue team” è composto da tutti coloro che non sono sui gommoni, quindi che non si occupano della fase del salvataggio in acqua, e hanno il compito di organizzare la logistica a bordo. Ciò che serve in quei momenti drammatici e concitati sono organizzazione e praticità, affinché i naufraghi, una volta a bordo, possano ricevere tutto ciò di cui necessitano nel più breve tempo possibile.

Per questo le mansioni principali di Zoja erano tirare fuori gli scatoloni con i kit per i naufraghi, aiutare IFRC ad allestire la postazione per il riconoscimento, aprire i container dove sarebbero stati ospitati gli uomini e le donne, mettere in ordine le ciabatte da distribuire e sistemare il sacco dell’immondizia davanti alle docce (per gettare i vestiti usati durante la traversata dalle persone soccorse). Nella fattispecie Zoja doveva aiutare i naufraghi prima di lavarsi spiegando le procedure, dal momento che i vestiti gettati non sarebbero più stati recuperabili, quindi era necessario raccogliere subito dalle tasche i propri oggetti personali.

I sopravvissuti del primo salvataggio erano in condizioni gravissime, per questo “li ho lavati a mano io con acqua e sapone per togliere dalla pelle la miscela di salsedine e carburante” – ha spiegato Zoja – “perché da soli non stavano neanche in piedi”.

Continua Zoja: “SOS MEDITERRANEE è una delle organizzazioni più presenti nel Mediterraneo centrale, il team di SOS MEDITERRANEE a bordo ha un livello di professionalità, umanità e organizzazione altissimo. E’ stato per me un onore aver lavorato in un gruppo di persone così straordinarie. Spero che il mio gesto e la mia testimonianza possano essere di ispirazione per creare una catena di solidarietà sempre più vasta a sostegno di SOS MEDITERRANEE Italia”.

PERCHÈ UN GRANDE DONATORE A BORDO

“SOS MEDITERRANEE ha tra i suoi valori la trasparenza. Avere a bordo Gabriele è stata un’occasione per mostrare a un donatore per noi importante cosa vuol dire veramente il suo contributo. Lo spazio umanitario nel Mediterraneo centrale si aggrava continuamente mentre le politiche italiane ed europee ostacolano sempre di più le attività salva-vita delle navi umanitarie: il supporto di donatori generosi come Gabriele salva veramente vite, centinaia ad ogni missione, una dietro l’altra. Siamo quindi orgogliosi di averlo coinvolto in una missione e di averlo reso parte integrante ed effettiva del team, perché solo in questo modo le difficoltà e la drammaticità di tutto quello che il nostro team affronta ogni giorno possono essere davvero comprese”. Così Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Italia.

FOTO DI: Johanna De Tessieres/ SOS MEDITERRANEE