Skip to main content

Nel corso dell’ultima missione il team della Ocean Viking si è trovato di fronte a uno scenario più drammatico del solito: le 25 persone in fin di vita salvate durante il primo soccorso di questa rotazione, mercoledì 13 marzo, hanno infatti raccontato di essere partite in 85 circa dalla Libia una settimana prima. Le 60 mancanti, tra cui donne e un bambino di un anno e mezzo, sono morte nell’attesa dei soccorsi. A seguito di questa operazione ne sono state effettuate altre 3, per un totale di 361 persone portate in salvo in due giorni a bordo della nave di SOS MEDITERRANEE. Le autorità ci hanno assegnato Ancona come porto per lo sbarco dei naufraghi, distante circa 4 giorni di navigazione dal luogo dei salvataggi. A seguito di multiple richieste e pressioni dal mondo politico i casi più gravi sono stati portati a Catania, ma per gli altri 336 naufraghi, tra cui un bimbo di soli 8 anni che viaggiava solo, non c’è stato modo di evitare ulteriori difficili e stancanti giorni in mare.

Missione 33.1: 13-14 marzo 2024

La mattina di mercoledì 13 marzo, il team della Ocean Viking ha visto dal ponte della nave un’imbarcazione alla deriva, con sopra poche persone distrutte dalla disidratazione, dalla salsedine e dal carburante fuoriuscito dal motore: erano i 25 superstiti – tutti uomini – di un viaggio cominciato circa una settimana prima Zawiya, Libia da ben 85 persone. Le altre, hanno raccontato i sopravvissuti, sono morte di stenti e drammaticamente lasciate in mare durante i lunghi giorni alla deriva. Tra loro anche un bambino di un anno e mezzo, morto praticamente subito insieme alla madre.

Tra le persone salvate ce n’erano due prive di sensi: per loro è stata necessaria un’evacuazione medica urgente, con la speranza di poterli salvare in qualche ospedale in Sicilia. Purtroppo, uno dei due non è riuscito a superare la notte. Nel frattempo il team a bordo prestava tutte le cure necessarie ai naufraghi rimasti, tra cui 12 minori non accompagnati e due ragazzini 2 al di sotto dei 13 anni.

Il 14 marzo, incaricato dalle autorità competenti, il team ha effettuato altri 3 salvataggi consecutivi: prima 113 persone, poi altre 88 e nell’ultima operazione 135 persone. Tra di loro c’erano anche donne e 5 bambini al di sotto di 4 anni. Un bambino di 8 anni viaggiava solo: ha raccontato di essere stato in prigione in Libia e di essere scappato, il tutto senza il supporto di nessuno. A bordo della Ocean Viking ha ricevuto tutte le cure necessarie, così come gli altri sopravvissuti, alcuni in condizioni molto difficili.

Nonostante le numerose richieste da bordo e un’esposizione massiccia di diversi esponenti del mondo politico, le autorità competenti non hanno cambiato il porto assegnato alla Ocean Viking: Ancona, più di 1000 km di distanza. SOS MEDITERRANEE, insieme all’IFRC, ha ufficialmente chiesto un Pos più vicino, ma l’unica magrissima vittoria è stata poter lasciare i 23 naufraghi del primo soccorso a Catania. Con gli altri la navigazione è proseguita fino al capoluogo marchigiano.

Alla fine di questa estenuante missione, nella tarda serata di lunedì 18 marzo 336 persone sono state accolte ad Ancona e finalmente sottoposte alle cure psicologiche e fisiche necessarie.

Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!

Foto: Johanna de Tessières / SOS MEDITERRANEE