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Ultimo aggiornamento il 29.05.2025

È stato un fine settimana con operazioni di salvataggio molto complesse per SOS MEDITERRANEE. Abbiamo saputo di un respingimento illegale in Libia, di vite umane disperse in mare, in un Mar Mediterraneo dove le navi mercantili e umanitarie si sono trovate senza supporto o istruzioni da parte delle autorità responsabili del coordinamento dei soccorsi.  

Ci sono volute infatti più di 48 ore per questa operazione complessa che ha riguardato una imbarcazione in legno in difficoltà segnalata da Alarmphone nella zona SAR libica con condizioni di meteo pessime. SOS MEDITERRANEE sta ancora lavorando alla ricostruzione puntuale di tutti gli avvenimenti, ma possiamo con certezza dire che in 10 anni di operazioni di salvataggio in mare non era mai accaduto di assistere a una operazione di salvataggio così complessa con esiti davvero preoccupanti: le 113 persone a bordo di una unica imbarcazione di legno e sovraccarica nella zona SAR libica e con condizioni meteo avverse sono state infatti gestite da 3 diverse operazioni di soccorso e  divise  in tre gruppi con destinazioni diverse. 

Ecco la ricostruzione dei fatti sulla base delle informazioni ancora frammentarie che sono in nostro possesso: 

  • Sabato sera una nave mercantile ha assistito la barca in difficoltà, salvando 35 persone senza poter concludere l’operazione di salvataggio a causa delle pessime condizioni meteo. Nonostante il nostro sforzo per spiegare la necessità di rispettare il diritto marittimo internazionale e le preoccupazioni per le implicazioni legali del Capitano, la  nave ha riportato  le persone in Libia, contravvenendo al diritto internazionale. 
  • Domenica mattina altre 26 persone dello stesso gruppo sono state salvate da una nave civile di rifornimento (il rimorchiatore Eco One). Anche in questo caso, però, il peggioramento delle condizioni meteo ha impedito di completare il salvataggio e le restanti persone rimaste a bordo dell’imbarcazione in legno. Le autorità italiane hanno assegnato Lampedusa come porto di sbarco.
  • Lunedì, alle 3 del mattino, la Ocean Viking è arrivata sul posto e ha soccorso le 53 persone rimaste a bordo, tra cui 6 bambini, 19 donne e 28 minori non accompagnati. I sopravvissuti hanno riferito all’equipaggio che almeno tre persone sono cadute in mare e oggi risultano disperse, inghiottite dalle onde, durante il drammatico viaggio iniziato il 22 maggio.

Molti naufraghi a bordo della Ocean Viking presentavano gravi condizioni di salute e segni evidenti di stress post traumatico: molti erano bambini, in stato di shock e in condizioni psico-fisiche precarie.  Nonostante ciò, le autorità italiane hanno assegnato alla Ocean Viking il porto di Livorno, 1150 km di distanza dall’area delle operazioni.

Nel frattempo, nella giornata di lunedì 26 maggio, 5 persone sono state evacuate d’urgenza nei pressi di Lampedusa a causa delle loro condizioni sanitarie critiche.

A seguito della decisione del Tribunale dei Minori di Palermo, la Ocean Viking oggi (martedì 27 maggio) si sta dirigendo verso Porto Empedocle dove potrà far sbarcare i minori e i loro familiari. Avremmo voluto che le autorità concedessero lo sbarco anche degli altri naufraghi, che si trovano in condizioni di fragilità psico-fisica, evitando altri 2 giorni e mezzo di viaggio verso Livorno.

Ieri abbiamo richiesto l’evacuazione urgente di 5 sopravvissuti a bordo” – dichiara Rebecca, Coordinatrice del team medico – “Le loro condizioni presentavano diverse problematiche legate all’aver trascorso così tanti giorni in mare, da lesioni a ustioni chimiche dovute alla miscela di benzina e acqua salata. Tutti necessitano di cure mediche urgenti che non possono essere ritardate. Infatti anche i sopravvissuti che sono rimasti attualmente a bordo sono in fragili condizioni di salute: hanno ustioni da carburante, ferite dovute alle violenze e torture subite e tutti soffrono di stress postraumatico per quanto hanno vissuto in mare

Dopo lo sbarco dei minori e dei loro familiari a Porto Empedocle, la Ocean Viking ha proseguito la navigazione verso Livorno con a bordo i restanti 13 naufraghi, a cui non è stato autorizzato lo sbarco nel porto più vicino.
Nel tardo pomeriggio del 29 maggio, dopo quasi una settimana trascorsa in mare, tutti i sopravvissuti sono finalmente arrivati sulla terraferma, concludendo così un lungo e drammatico viaggio.