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Soccorsi 92 naufraghi, il primo aprile. Ancora una volta alla Ocean Viking sono stati imposti diversi giorni di navigazione prima di poter sbarcare a Salerno.

La Ocean Viking è salpata verso l’area delle operazioni nella seconda metà di marzo, per la sua missione numero 26.

Dopo gli alcuni giorni dedicati alle esercitazioni, e alla navigazione verso il Mediterraneo centrale, il 25 marzo un evento traumatico ha sconvolto le normali attività della nave: una motovedetta della guardia costiera libica ha aperto il fuoco verso l’alto a scopo intimidatorio per costringere la nave a non soccorrere un gommone stracarico, già avvistato dall’alto. Non è la prima volta che accade, nella prima metà della scorsa missione l’operazione di soccorso di 95 naufraghi era stata messa a rischio dalle manovre irresponsabili della stessa guardia costiera libica. Questo nuovo episodio, però è una nuovo apice di ostilità intollerabile nei confronti dei soccorritori. Ne abbiamo scritto in questo comunicato stampa. Ecco i video che mostrano con chiarezza quanto accaduto:

Dopo quel momento, la Ocean Viking ha continuato a pattugliare la zona delle operazioni per qualche giorno, prima di dirigersi brevemente a Nord per un brevissimo stop tecnico a Lampedusa. Tornati nell’area delle operazioni, il primo aprile gli uomini e le donne dell’equipaggio hanno soccorso un gommone quasi totalmente sgonfio, sul punto di affondare con il suo carico di 92 esseri umani. Tutti loro sono stati salvati.

 

Pochi minuti dopo aver completato il salvataggio e aver portato tutti in salvo sulla Ocean Viking, il MRCC italiano – il centro per il coordinamento del soccorso in mare – ci ha comunicato che Salerno era il porto designato per lo sbarco dei Naufraghi. A centinaia di miglia di distanza.

 

Una navigazione lunga verso un porto inutilmente lontano, ancora una volta disturbata dal maltempo che ha ulteriormente indebolito le difese delle 92 persone vulnerabili a bordo.

 

Dopo 3 giorni di navigazione tra freddo e vento, finalmente si conclude l’odissea dei sopravvissuti, che il 4 aprile sbarcano a Ravenna. Rimane la preoccupazione per l’assegnazione di porti lontani, che lasciano nel Mediterraneo un vuoto di soccorsi:

 

 

Foto: Jeremie Lusseau/SOS MEDITERRANEE

Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!