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SOS MEDITERRANEE chiede un maggiore impegno europeo per favorire un meccanismo di sbarco sostenibile per le persone soccorse nel Mediterraneo centrale.

Durante l’ultima missione della nave Ocean Viking, quasi 300 donne, bambini e uomini sono rimasti bloccati a bordo per ben dieci giorni, senza autorizzazione a sbarcare in un luogo sicuro.

Quest’ultimo episodio si aggiunge ai troppi casi di persone sopravvissute a un naufragio esposte a un ulteriore pericolo, mentre gli Stati europei cercano di trovare una soluzione per il loro sbarco. Per quattro anni, i superstiti dei naufragi nel Mediterraneo centrale hanno dovuto sopportare il peso aggiuntivo dell’inazione e dello scarico di responsabilità dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri. “Le convenzioni stabiliscono l’obbligo per le autorità marittime di assegnare un porto sicuro entro tempi ragionevoli. Eppure, nel Mediterraneo centrale, le navi delle ONG che conducono operazioni di ricerca e soccorso trascorrono periodi di tempo sempre più lunghi, bloccate in mare con i sopravvissuti a bordo”, afferma Sophie Beau, Direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Francia.

Questi lunghi periodi di stallo in mare hanno un grave impatto sul benessere fisico e mentale delle persone a bordo, che peraltro hanno appena scampato la morte. Negli ultimi due anni sono state condotte numerose evacuazioni mediche d’urgenza su motovedette o elicotteri e diversi sopravvissuti si sono gettati in mare durante i periodi di attesa.

Il calvario vissuto il mese scorso dalle persone soccorse dalla Ocean Viking nel Mediterraneo centrale e da centinaia di persone soccorse da altre organizzazioni civili di ricerca e soccorso dimostrano l’improrogabile necessità di un meccanismo di sbarco prevedibile e sostenibile. L’attuazione di tale meccanismo, basato sulla solidarietà europea, è stata indicata come una delle priorità della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea all’inizio del 2022. Tuttavia, a un mese dalla fine della Presidenza francese, i negoziati sono ancora in corso senza che si sia giunti a una soluzione concreta, mentre la situazione in mare resta allarmante.

Se non si inverte immediatamente questa tendenza, la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale rischia di aggravarsi ancora una volta, specialmente d’estate, periodo in cui il miglioramento delle condizioni meteorologiche spinge un numero ancora maggiore di persone a tentare questa pericolosa traversata. SOS MEDITERRANEE invita tutti gli Stati membri dell’UE e gli Stati associati ad adempiere alle proprie responsabilità legali e morali e a sostenere un coordinamento efficiente delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale fino a uno sbarco rapido e dignitoso dei sopravvissuti. 

“Durante le prossime riunioni del Consiglio, gli Stati europei devono definire soluzioni praticabili per garantire il rispetto del diritto marittimo e la dignità dei sopravvissuti. I blocchi prolungati nel Mediterraneo riducono l’operatività delle navi di soccorso e possono solo condurre ad un aumento delle morti in mare”, dichiara ancora Sophie Beau. “Se l’Unione Europea non rispetta i doveri sanciti dal diritto marittimo, l’emergenza umanitaria nel Mediterraneo centrale è destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi”.

Nota per i redattori:
Il Consiglio europeo Giustizia e Affari interni si riunirà il 9 e 10 giugno e il Consiglio Europeo il 23 e 24 giugno. Durante questi incontri, si discuterà in particolare di un meccanismo di solidarietà per lo sbarco delle persone salvate in mare, come parte integrante del progressivo approccio francese al New Pact on Migration and Asylum (Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo dell’UE). 

Riepilogo dell’ultima missione:
Lo scorso maggio l’equipaggio della Ocean Viking – la nave di soccorso noleggiata dall’organizzazione civile marittima e umanitaria SOS MEDITERRANEE in collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) – ha condotto la quarta missione di soccorso dall’inizio del 2022. Nel corso di questa missione, tra il 19 e il 23 maggio, 297 persone sono state soccorse in quattro diverse operazioni nelle aree di ricerca e soccorso libica e maltese. Dopo lo sbarco dei naufraghi, la Ocean Viking ha lasciato il porto di Pozzallo il 31 maggio ed è arrivata il 4 giugno a Marsiglia per effettuare un cambio d’equipaggio e alcune operazioni di manutenzione della nave.

Numeri:
Dall’inizio del 2022:
• 690 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo Centrale.
• 810 persone sono morte o scomparse nel Mediterraneo (rotte centrale, occidentale e orientale);
• La Ocean Viking ha salvato 999 persone;
• Le navi delle ONG di soccorso civile hanno soccorso 3470 persone (fino al 31 maggio).
• Numero medio di giorni trascorsi dai sopravvissuti a bordo della Ocean Viking:
– nel 2022: 8,2 giorni
– nel 2021: 6,2 giorni

 

Note:
1. In particolare il Consiglio Giustizia e Affari interni del 9 e 10 giugno e il Consiglio Europeo del 23 e 24 giugno.
2. fonte IOM Missing Migrants project, (https://missingmigrants.iom.int/region/mediterranean, aggiornamento del 27/05/2022)
3. fonte IOM Missing Migrants project, (https://missingmigrants.iom.int/region/mediterranean, aggiornamento del 27/05/2022)