Le dichiarazioni di Luisa Albera, coordinatrice di ricerca e soccorso a bordo di Ocean Viking.
“Questa settimana, un numero altissimo di persone hanno cercato di fuggire dalla Libia attraverso il Mediterraneo centrale, anche a causa delle condizioni meteorologiche favorevoli alle partenze.
Il team della Ocean Viking ha salvato la vita a 424 persone, non solo perché è un nostro obbligo di marittimi, ma anche perché come esseri umani continuiamo a credere nel diritto alla vita per tutti.
La responsabilità passa adesso agli Stati che possono prestare assistenza: occorre assegnare senza indugio un porto sicuro per far sbarcare i sopravvissuti. Attualmente ci stiamo prendendo cura dei 422 naufraghi che rimangono sulla nostra nave, alcuni dei quali si trovano in precarie condizioni di salute e sotto costante osservazione nella nostra clinica di bordo.
Otto sopravvissuti sono risultati positivi al test rapido per il COVID-19, somministrato dal nostro team medico di bordo.
È una situazione cui eravamo preparati: abbiamo fatto scattare tutti i protocolli previsti per questo scenario, siamo in grado di isolare i casi positivi e contenere la diffusione del COVID-19 a bordo.
Ma, sebbene a bordo della Ocean Viking si applichino rigorosi protocolli di contenimento del contagio, parliamo comunque di una nave lunga 69 metri.
Questo fa sì che i sopravvissuti siano comunque in condizioni di vicinanza reciproca sul ponte di poppa. Questa situazione è un motivo in più, per i 422 naufraghi che restano a bordo, per essere prontamente fatti sbarcare in un in un Porto sicuro.
Il peggioramento delle condizioni meteorologiche e la prospettiva di pioggia e vento forte aggravano ulteriormente la nostra situazione. Non possiamo fornire a tutti i naufraghi uno spazio al coperto nei container che si trovano sul ponte della nave.
Cercherò di trovare riparo per l’Ocean Viking come meglio posso, ma le previsioni sono pessime.
I 422 sopravvissuti attualmente sulla nostra nave – inclusi neonati, bambini piccoli, donne incinte, minori che viaggiano da soli – hanno gli stessi diritti di chiunque venga salvato in mare. Hanno urgente bisogno di sbarcare in un porto sicuro”.