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EPISODIO 11

  “Naufraghi senza volto: dare un nome alle vittime del Mediterraneo”

Cristina Cattaneo

Raffaele Cortina, 2018

Cristina Cattaneo è professore ordinario di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) impegnato nell’identificazione dei migranti morti in mare. Questo lavoro prende le mosse da un momento storico preciso: la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 che, con le sue 366 vittime, costituì il banco di prova per avviare un serio lavoro di identificazione delle vittime dei naufragi. Ma la sfida più grande fu rappresentata dal drammatico naufragio del 18 aprile 2015 quando a circa 100 km dalle coste libiche quasi mille persone persero la vita. Cristina Cattaneo e il suo team mettono a servizio la loro professionalità per restituire nome, volto, identità e perfino dignità a quei morti. Al rigoroso lavoro scientifico si unisce la profonda umanità con cui Cristina Cattaneo e i suoi collaboratori si occupano di quei poveri resti e dei loro effetti personali che aiutano nell’identificazione. Sono oggetti simili ai “nostri”: documenti, spazzolini, fotografie di persone care, una pagella scolastica, sacchetti di terra del Paese d’origine, sono le ultime scelte prima di partire. Restituire un corpo, permetterne la sepoltura significa alleggerire l’anima di tante persone che vivono nell’incertezza di conoscere la sorte di un figlio, una madre, un amico. Significa considerare quelle perdite come fossero nostre. Accetteremmo uno sbrigativo “Disperso” accanto al nome di un nostro caro? Occuparsi dei morti significa alleviare il dolore dei vivi, un dolore che è uguale per tutta l’umanità.
L’umanità, appunto.

Recensione di Samanta Becuzzi