!! Alcune di queste foto potranno scioccare. Se abbiamo deciso di mostrarvele, è per testimoniare la realtà di questa tragedia che si svolge, nella più totale indifferenza, nel mare Mediterraneo.
C’è bisogno che il calvario percorso da questi uomini e donne sia rivelato, affinchè tutto ciò cessi. In quest’attesa le equipes dell’Aquarius si adopereranno senza tregua, per salvarli. !!
Testo che accompagna le foto di Patrick Bar durante l’ultimo salvataggio del 17 aprile scorso.
« Non appena allertati, la nostra equipe di soccorso dell’Aquarius si è spostata con urgenza sul luogo dell’allarme ed ha immediatamente iniziato le operazioni alle 17 :30.
Al primo avvistamento si delinea un’imbarcazione di fortuna, molto bassa sull’acqua, sballottolata dalle correnti e dalle onde, piena di persone.
Appena arrivati, i nostri soccorritori scoprono subito che il gommone imbarca molta acqua e che è rotto in due parti dal centro.
C’è urgenza !
Si lanciano i giubbotti di salvataggio, i salvagente e si tendono le mani alle persone che sono cadute in acqua Brutalmente il gommone si piega e comincia ad affondare .
Si scatena il panico, che complica le fasi del soccorso.
Ci vorranno sei rotazioni per portare i sopravvissuti velocemente al riparo sull’Aquarius, dove verranno subito presi in carico dall’equipe medica.
Gli espatriati, congelati per il freddo e tetanizzati dal terrore, sono stremati e soffrono di ipotermia e severa disidratazione.
Alcuni, tra cui due minori, mostrano ferite da arma da fuoco .
Uno di loro è stato colpito da quattro proiettili dieci giorni orsono in Libia.
Tutti vengono medicati e confortati dalle nostre equipes a bordo e si può finalemte anche dormire dopo le cure.
Secondo le testimonianze degli espatriati il gommone sarebbe partito da Sabratah carico di circa 135-160 persone, delle quali una parte già mancava all’arrivo dei nostri soccorsi.
Sei corpi sono stati scoperti sul fondo del gommone.
Inoltre i nostri soccorritori non hanno potuto fare niente per due espatriati che fuori dalla loro portata, gli si sono annegati davanti e sono stati trasportati lontano dalle correnti.
Le condizioni meteomarine, particolarmente difficili per un salvataggio-vento forte ed onde di due metri- hanno dissuaso l’equipaggio di una petroliera vicina a calare in mare i loro zodiac.
In totale, 108 espatriati sono stati salvati dall’annegamento, grazie al SAR, la nostra equipe di soccorso, che si è adoperata sino al limite delle proprie risorse fisiche.