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Cinquantasette persone in salvo in due diversi soccorsi. Questo il risultato di una missione doppiamente difficile. Ancora una volta, dopo l’episodio dello scorso marzo, le vite di 11 sopravvissuti e dei nostri team sono state messe in pericolo dai guardacoste libici sponsorizzati dall’Unione Europea che, senza motivo nè preavviso, hanno aperto il fuoco per intimidirli mentre erano intenti a salvare vite. All’arrivo nel lontano porto di Civitavecchia, dopo una lunga ispezione, la Guardia costiera italiana ha fermato la nave con una nuova e restrittiva interpretazione di una norma.

La Ocean Viking è salpata verso l’area delle operazioni all’inizio di luglio, per la sua missione numero 28.2.

Dopo gli alcuni giorni dedicati alle esercitazioni, e alla navigazione verso il Mediterraneo centrale, il 7 luglio la nostra nave ha soccorso una barca di vetroresina sovraccarica di esseri umani. Erano in 46:

 

Immediatamente dopo questo soccorso, il ponte di comando della nave ha ricevuto un mayday relay da un aereoplano: c’era un barchino con 11 persone in difficoltà a poche miglia di distanza. Dopo essersi coordinata con le autorità italiane, la Ocean Viking si è diretta sul caso e ha iniziato a effettuare il soccorso. Ma le cose si sono messe male per naufraghi e soccorritori per l’intervento della guardia costiera libica (consigliamo di espandere il thread per leggere tutta la storia):

 

 

Dopo l’accaduto, SOS MEDITERRANEE ha emesso questo comunicato congiunto con la Federazione Internazionale della Croce e Mezzaluna Rossa.

L’11 luglio il soccorso dei 57 sopravvissuti è finalmente stato completato con il loro sbarco nel porto di Civitavecchia, a 4 giorni di navigazione da dove erano stati soccorsi.

La nave invece ha ricevuto un controllo dello Stato d’approdo (Port State Control) al termine del quale, con una interpretazione inedita di una normativa, è stata posta in stato di fermo. Lo staff di SOS MEDITERRANEE e gli stakeholders stanno lavorando per cercare di sollevarlo al più presto e far tornare la Ocean Viking a salvare vite in mare.

 

 

Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!

Foto: Claire Juchat/SOS MEDITERRANEE