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11 dicembre 2016

La nave Aquarius della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca SOS MEDITERRANEE, che opera in partnership con MSF, ha effettuato 4 operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo in meno di 24 ore, tra sabato sera e domenica mattina. Sono complessivamente 677 i profughi tratti in salvo.

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Domenica pomeriggio, a bordo si è verificato anche un lieto evento: alle 13.50 è nato Favour Emeka Laska, un maschietto di poco più di tre Kg. Favour è venuto al mondo al centro del Mediterraneo, solo poche ore dopo che la sua mamma, Sinsia, è stata tratta in salvo. La donna si trovava a bordo di una piccola barca di legno, soccorsa intorno alle 19 di sabato sera. Il travaglio è iniziato alle 4.00 del mattino di domenica e la mamma e il suo bambino stanno bene. Da quando la missione della Aquarius ha preso il via, nel febbraio del 2016, si tratta della terza nascita a bordo della nave, dopo quelle di Destiné Alex (a maggio) e Newman Otas (a settembre).

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La mamma di Favour, nigeriana, affrontava la traversata da sola. Ha dichiarato che il marito è morto in Nigeria. Sullo stesso barchino su cui viaggiava si trovavano anche 28 uomini e altre 7 donne. Per la maggior parte, provengono dal Senegal (22), ma anche dal Bangladesh (6), dalla Costa d’Avorio (3) e dalla Libia (1). Tra loro ci sono anche 8 minori non accompagnati ed un bambino sotto i 13 anni.

Quello di Sinsia e dei suoi compagni di traversata è stato il primo di quattro salvataggi che si sono susseguiti dalla sera di sabato alla mattina di domenica. Poche ore dopo, infatti, la Aquarius è stata impegnata nel salvataggio simultaneo di una barca di legno con più di 300 persone a bordo e di un gommone. La doppia operazione di soccorso è scattata alle 6.30 e si è conclusa quattro ore dopo. L’intervento, reso più difficile da un temporale, si è svolto fortunatamente senza incidenti. A bordo delle due imbarcazioni si trovavano in totale 493 persone (397 uomini e 96 donne). Tra loro, 133 minorenni, dei quali 101 non accompagnati e 12 di meno di 5 anni. 211 sono Eritrei, altri provengono da Marocco, Gambia, Nigeria, Guinea Conackry, Somalia, Bangladesh, Siria Costa d’Avorio, Etiopia, Mali, Nord Sudan, Senegal, Libia.

L’ultimo intervento, alle 11.00 di domenica mattina, ha infine tratto in salvo 148 persone. Si trovavano a bordo di un gommone e provengono per la maggior parte (142) dalla Nigeria. Si tratta di 88 uomini e 60 donne. Tra loro ci sono 10 minori, di cui 9 non accompagnati.

Dalle prime testimonianze raccolte tra i profughi emerge chiaramente come non sia solo il desiderio di raggiungere l’Europa a spingere a imbarcarsi, nonostante le già disperate condizioni del viaggio siano rese ancora più pericolose dal clima invernale, ma anche la necessità di fuggire dalla Libia.

“Ho vissuto in Libia per un anno, ma ora non è più possibile, a causa dei combattimenti, ci sono gangster dappertutto, la gente è armata e si spara di continuo. volevo scappare dalla Libia e tornare in Bangladesh, ma andare da Sabratah a Tripoli per prendere un volo di ritorno a casa era troppo pericoloso, molto più pericoloso che andare su questa barca di legno e cercare di andare in Europa. ” ha dichiarato agli operatori di SOS MEDITERRANEE un giovane proveniente dal Bangladesh.

La Aquarius sarà la sola nave di ricerca e soccorso della società civile a continuare senza interruzioni le operazioni durante tutto l’inverno.

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SOS MEDITERRANEE opera sulla nave di salvataggio AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri, in collaborazione con MSF Olanda. L’AQUARIUS ha un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. La nave può ospitare sino a 500 persone.
Da quando la missione SOS MEDITERRANEE ha preso il via, a fine febbraio, sono più di 10000 le persone salvate e soccorse a bordo della nave AQUARIUS.
Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno. Per questo, per continuare a salvare vite in mare, SOS MEDITERRANEE ha bisogno di un sostegno finanziario.

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