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Meno risorse per il soccorso, prolungamento delle sofferenze per i naufraghi e aumento dei costi di gestione delle operazioni in mare: tutti i dati del Decreto Piantedosi e della pratica di assegnazione dei Porti lontani. In 2 anni solo per la nave Ocean Viking di SOS MEDITERRANEE 171 giorni in più di inutile navigazione e 1,3 milioni in più di costo carburante


Dal 2022 al 2024, le navi delle Ong che sono attive nel Mediterraneo sono state tenute lontane dalle zone di salvataggio e soccorso per un totale di 735 giorni, a causa dell’assegnazione di porti lontani, e hanno percorso un totale di 275mila km aggiuntivi: sei volte e mezzo il giro del mondo. La sola Ocean Viking ha speso 1,3 milioni di euro in più tra il 2022 e il 2024: 171 giorni di navigazione aggiuntivi e oltre 63mila km percorsi in più per raggiungere porti assegnati distanti anche 1000km da dove avvengono i salvataggi. È quanto emerge dai dati presentati questa mattina dall’organizzazione SOS MEDITERRANEE Italia nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati. 

“Ma la cosa più grave – ha spiegato Valeria Taurino direttrice di SOS MEDITERRANEE – al netto dei danni oggettivi per le navi del soccorso civile, è che lasciando scoperta questa lingua di mare, il Mediterraneo centrale è diventato ancora più pericoloso per le persone che provano ad attraversarlo: nei 735 giorni totali in cui le navi delle Ong sono state tenute lontane, quante persone sono scomparse o sono state intercettate dalla guardia costiera libica? La cosa certa è che nei due anni di applicazione del Decreto Piantedosi, sono morte 4225 persone in quel tratto di mare: di fronte a questa tragedia, sono state le persone a pagare il prezzo più alto delle politiche italiane; politiche che ostacolano in ogni modo chi lavora per salvare uomini, donne e bambini.” “Oggi siamo qui – ha continuato Taurino – per chiedere che il Governo garantisca il rispetto del diritto marittimo internazionale e decida la fine della consuetudine di assegnare porti di sbarco lontani, che prolungano inutilmente le sofferenze dei naufraghi a bordo delle navi delle Ong; inoltre, chiediamo di revocare il decreto-legge 1/2023 e il decreto –legge 145/2024 eliminando le restrizioni che ostacolano le operazioni di soccorso.  

Poche settimane fa, il team della Ocean Viking si è trovato in una situazione drammatica: dover rianimare una bambina siriana di 7 anni, poi deceduta all’ospedale di Malta. Queste sono le storie dietro ai numeri, queste sono le tragedie umane che parte della politica ha deciso di ignorare”. 

Tutti i dati relativi alle conseguenze e i danni del Decreto Piantedosi e della pratica di assegnazione dei Porti Lontani sono stati presentati nella conferenza stampa “Un porto lontano è un soccorso negato” organizzata da SOS MEDITERRANEE Italia: sono intervenuti Matteo Orfini, deputato del Pd, Valeria Taurino, direttrice SOS MEDITERRANEE Italia, e Francesca Cancellaro, avvocata che segue SOS MEDITERRANEE. 

Per informazioni relative al report e ai dati scrivere a press.italy@sosmediterranee.org