“Era completamente buio. Ero terrorizzato. Pensavo di essere già morto. Poi ho visto delle luci. Siete arrivati voi. E ho capito che ero ancora vivo”
Amadou (nome di fantasia), 17 anni, Tigray.
Amadou*, 17 anni, della Guinea, è uno dei 295 naufraghi soccorsi dal team della Ocean Viking tra il 24 e il 27 aprile. Amadou è stato salvato nel bel mezzo della notte da un gommone alla deriva insieme ad altre 71 persone, mentre onde di 3 metri rendevano il salvataggio molto più difficile. Due giorni dopo, la Ocean Viking stava nuovamente attraversando onde alte 3 metri e Amadou si è messo a disegnare mentre la maggior parte degli altri sopravvissuti dormiva a causa del mal di mare. In questa occasione ha condiviso la sua storia con il nostro team.
“Ho lasciato il mio Paese circa un anno fa. Ho attraversato il deserto. Dopo essere arrivato in Libia, sono stato arrestato per strada, senza nessun motivo. Sono stato in prigione con centinaia di persone. Lì ho perso molto peso perché mi davano del cibo al massimo una volta al giorno. In prigione sono stato torturato. Guarda, mi hanno accoltellato qui. Sono riuscito a scappare, e mi sono unito ad un amico che si stava imbarcando per lasciare la Libia. Era una barca nera con molte persone a bordo, ma sono salito perché non volevo essere arrestato di nuovo. Il tempo era brutto, molto brutto. Onde altissime si abbattevano sulla barca, che ormai si muoveva in tutte le direzioni. Su e giù e da sinistra a destra, si muoveva così tanto… Quasi tutti vomitavano. Era completamente buio. Ero terrorizzato. Pensavo di essere già morto. E poi ho visto delle luci. Siete arrivati voi. E ho capito che ero ancora vivo”.
Amadou ha regalato il suo disegno al nostro team a bordo. Le sue parole mostrano la sua saggezza e la sua resilienza:
“Enzara” significa prigione, “kalabush” significa rapimento, “gam’s lota” è la frase che le guardie hanno usato in prigione per dire ad Amadou di sedersi.
Le altre due frasi scritte da Amadou sono le seguenti: “Il destino è più veloce di un proiettile, la Ocean Viking ci ha salvato, era il piano di Dio. Gli uomini possono ritardare il mio destino, ma nessuno può cambiarlo”.
*Il nome è stato cambiato per proteggere l’identità del sopravvissuto.