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SOS MEDITERRANEE Italia aderisce con convinzione alla manifestazione nazionale di sabato 11 marzo a Cutro per chiedere verità e giustizia per le vittime del naufragio dello scorso 26 febbraio a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. Saremo per le strade di Cutro per chiedere giustizia per le vittime di questo e di tutti gli altri naufragi che, a causa dello stesso sistema, avvengono nel Mediterraneo.
Non è più possibile – e per noi non lo è mai stato – continuare a tollerare morti evitabili in mare: al di là e ben prima di ogni possibile considerazione sulle migrazioni, infatti, ciò che non può più essere rimandato è il ripristino di un piano europeo di soccorso in mare, guidato dagli Stati. Così come prescrivono le norme internazionali.
Nessuno deve essere mai lasciato a morire in mare, ne va della nostra civiltà.
Ciò che è avvenuto a Steccato di Cutro, avviene regolarmente al largo di Sfax, Al Khoms, Zwara, Malta, Lampedusa e soprattutto in mezzo al mare. Un mare che è diventato una gigantesca fossa comune.
Non si può tollerare che chi si trova in pericolo di vita, per qualsiasi ragione, non sia soccorso. Non si può continuare a tollerare l’assenza o l’insufficienza di soccorsi statali in mare. Non si possono continuare a contare i bambini morti inutilmente, le donne e gli uomini affogati in un mare d’indifferenza.
SOS MEDITERRANEE Italia sostiene il diritto delle persone alla vita, al soccorso, alla sicurezza. Il diritto dei superstiti alla verità, quello delle famiglie delle vittime alla giustizia.
Saremo a Cutro per chiedere all’Italia e all’Europa di ripristinare una missione di soccorso in mare, di coordinare le navi di soccorso già presenti, di non criminalizzare o mortificare il lavoro dei soccorritori privati e statali, di smettere di lasciar affogare chi rischia la vita in mare.
Saremo a Cutro per dire: “Basta morti in mare!”.