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La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

Diverse persone soccorse in mare da navi ONG 

Il 1 settembre, la Sea Eye 4 ha soccorso 29 persone in pericolo su una piccola barca in legno, tra cui due donne in stato di gravidanza e quattro bambini. Il 5 settembre, le autorità italiane hanno assegnato ai superstiti a bordo Porto Empedocle come posto sicuro. 

Il 7 settembre, la barca a vela Astral di Open Arms, ha lasciato il porto di Siracusa, in Sicilia, per il Mediterraneo Centrale. Il giorno seguente, l’equipaggio ha assistito diverse imbarcazioni in difficoltà. Tutte le persone sono state pertanto soccorse dalla Guardia Costiera italiana. Il 9 settembre l’Astral è partita in direzione Badalona, in Spagna, per manutenzione. 

Il 10 settembre, la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere ha lasciato il porto di Augusta, in Sicilia, alla volta del Mediterraneo Centrale. Il 12 settembre il Centro di coordinamento italiano per il soccorso in mare (ITMRCC), ha segnalato un caso di emergenza nell’area italiana di ricerca e soccorso. Secondo le testimonianze, la Geo Barents è rimasta nelle immediate vicinanze della barca in pericolo fino a completo salvataggio da parte della guardia costiera italiana. 


Circa una persona su due è stata rimpatriata in Libia quest’anno (IOM)
 

Il 7 settembre, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) ha dichiarato che circa una persona su due che ha lasciato le coste libiche è stata intercettata in mare e respinta verso la Libia nel 2021, ribadendo al contempo che la Libia non è un Luogo Sicuro. Il 13 settembre, UNHCR Libia ha riferito che 184 persone sono state riportate alla raffineria di petrolio di Azzawiya. In totale, 23601 persone sono state respinte in Libia quest’anno. 

Secondo Reuters, il 3 settembre scorso è scoppiato un conflitto nella capitale libica tra forze armate rivali che è stato considerato come lo scontro più pesante nella capitale dal cessate il fuoco di ottobre 2020.  

Al conflitto, secondo quando riferito, sono seguiti gravi scontri nella città di Zawiya. 

L’8 settembre, l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri Josep Borrell ha visitato Tripoli per ribadire il sostegno dell’UE al cessate il fuoco libico e al processo elettorale. Ha dichiarato che “con la stabilizzazione della situazione in Libia, dovrebbe essere possibile trovare soluzioni migliori, più umane e più efficaci ai problemi legati alla migrazione. Gli unici a beneficiare dell’instabilità in questo contesto sono bande criminali e trafficanti di esseri umani, che sfruttano i disperati inviandoli in un viaggio molto rischioso attraverso il Mediterraneo. Stiamo continuando ad agire contro questi criminali. Stiamo anche lavorando per sostenere la capacità di gestione delle frontiere libiche e siamo attivi altrove in Africa”. 


Segnalati alcuni soccorsi della guardia costiera italiana e un naufragio al largo della Tunisia 

Nelle scorse due settimane, secondo testimonianze, diverse imbarcazioni sono arrivate autonomamente a Lampedusa. La maggior parte di esse è giunta indipendentemente a pochi chilometri da Lampedusa prima di essere salvate dalla guardia costiera italiana. Il 9 settembre, due barche in pericolo sono state soccorse dalla guardia costiera italiana, una delle quali già mezza affondata. Il salvataggio è stato complesso a causa delle condizioni del mare. 125 persone sono state portate in salvo a Lampedusa.  

Lo stesso giorno, la marina tunisina ha recuperato 22 persone in difficoltà e due corpi da una barca al largo di Sfax e li ha riportati a riva. 

 

SOS MEDITERRANEE e la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nella loro prima missione congiunta 

Il 13 settembre, la Ocean Viking ha lasciato il porto di Marsiglia, in Francia, per il Mediterraneo centrale. Questa è la prima missione svolta in collaborazione con la IFRC. I membri dell’IFRC forniranno supporto post-salvataggio, come assistenza medica, supporto psicologico, attività di protezione, oltre a beni di prima necessità alle persone che sono state soccorse dai team di SOS MEDITERRANEE. 

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.