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La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

488 persone salvate da imminente pericolo in mare sono attualmente a bordo di due navi ONG.

La nave di ricerca e soccorso di MSF Geo Barents trasporta attualmente 322 persone salvate da cinque imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo centrale a partire dal 5 agosto. Il più giovane sopravvissuto a bordo ha solo due settimane. La maggior parte delle imbarcazioni soccorse erano di legno, fra queste un grande natante a doppio ponte che trasportava 189 persone.

Altri 166 sopravvissuti, tra cui un bambino di 9 mesi, salvati da quattro imbarcazioni in difficoltà in mare tra il 13 e il 15 agosto, sono attualmente a bordo della ResQ People, l’ex nave di salvataggio Alan Kurdi ora gestita dalla ONG italiana ResQ-People Saving People. Ieri, 17 agosto, alla nave è stato assegnato il porto di Augusta, in Sicilia. 

Centinaia di persone salvate da altre 16 barche in difficoltà e numerose imbarcazioni assistite da navi delle ONG nelle ultime tre settimane

La Ocean Viking ha salvato 555 persone, tra cui 119 minorenni, 4 donne in stato di gravidanza e un bambino di 3 mesi, da sei imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo centrale tra il 31 luglio e il 1 agosto. Le operazioni di soccorso di una grande imbarcazione di legno in difficoltà sono state effettuate in collaborazione con la Sea-Watch 3 e la barca a vela Nadir (dell’ONG ResQ) nel corso di una difficile operazione notturna, durante la quale la barca in legno, sovraffollata, stava imbarcando acqua. 253 persone sono state portate in salvo a bordo della Ocean Viking e 141 persone sono state portate sulla Sea-Watch 3. Tra il 30 luglio e il 2 agosto, la Sea-Watch 3 ha salvato un totale di 264 persone in quattro diverse operazioni, e ne ha assistite altre 90 circa, poi soccorse dalla Guardia Costiera italiana.

Il 4 agosto, mentre oltre 800 persone soccorse in mare erano in attesa della designazione di un luogo sicuro a bordo della Sea-Watch 3 e della Ocean Viking, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha chiesto, in una conversazione telefonica con il commissario per gli affari interni dell’Unione Europea, Ylva Johansson “l’attivazione immediata, anche temporanea, di un meccanismo che coinvolga gli Stati membri [UE] per consentire alle navi delle ONG che battono bandiera europea un attracco sicuro e compatibile con le misure anti-COVID-19,”, come riferito da Associated Press . Secondo l’agenzia di stampa, nel suo appello a Johansson, il ministro italiano ha lanciato le trattative per un nuovo patto sull’immigrazione e l’asilo che stabilisca “la redistribuzione obbligatoria dei migranti salvati in mare”. Il 6 Agosto, alla Sea-Watch 3 è stato assegnato il porto di Trapani, in Sicilia, come luogo sicuro per lo sbarco dei 257 superstiti rimasti a bordo dopo due evacuazioni mediche. Lo sbarco è stato completato l’8 agosto. La Ocean Viking ha dovuto attendere ancora un giorno, sei giorni in totale, prima che le venisse assegnato come porto sicuro Pozzallo (Sicilia), per sbarcare i 549 naufraghi rimasti a bordo. Nel frattempo sei persone, quattro pazienti e i loro parenti, erano state evacuate d’urgenza per ragioni mediche. Lo sbarco è durato quattro giorni, a conclusione dei quali tutti i sopravvissuti sono stati autorizzati a lasciare la nave. L’equipaggio a bordo della Ocean Viking è ora sottoposto a una quarantena di 10 giorni ordinata dalle autorità sanitarie italiane.

Secondo il Times of Malta, centinaia di persone sono state segnalate in difficoltà il 2 agosto. La barca a vela Nadir della ONG ResQship, ha assistito diverse imbarcazioni, due persone in condizioni critiche hanno ricevuto cure mediche di primo soccorso a bordo della stessa barca a vela. Un uomo ha dovuto essere rianimato da personale paramedico prima di essere evacuato d’urgenza a Malta. Secondo quanto riferito, la maggior parte delle imbarcazioni sono state soccorse dalle guardie costiere italiana, maltese e tunisina ore dopo che le ONG avevano lanciato l’allerta sulle loro condizioni di pericolo e trasmesso messaggi di SOS. Di una imbarcazione si sono perse le tracce.

Oltre 2.650 persone intercettate dalla Guardia Costiera Libica nelle Zone SAR maltese e libica.

Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), tra l’1 e il 7 agosto sono state intercettate in mare 864 persone. Altre 1.788 sono state intercettate tra l’8 e il 14 agosto. Le donne, i bambini e gli uomini intercettati in mare dalla Guardia Costiera Libica sono stati riportati forzatamente e illegalmente in Libia, che non può essere considerato un luogo sicuro.

Il 12 agosto, l’ONG ResQ-People Saving People ha riferito che la sua nave aveva assistito a un’intercettazione da parte della guardia costiera libica nella zona SAR maltese. Il giorno dopo, l’aereo Colibrì 2 di Pilotes Volontaires ha riferito di aver avvistato tre gommoni intercettati dalla Guardia costiera libica.

Secondo i dati diffusi, dall’inizio dell’anno sono morte in mare più di 1000 persone.

Da gennaio ad oggi almeno 1.009 persone sono morte nel Mediterraneo centrale, secondo i dati diffusi dal progetto Missing Migrants dell’OIM. Il numero corrisponde all’85% dei decessi registrati nel Mar Mediterraneo.

L’OIM ha riferito che il 7 agosto sono stati ritrovati sulla costa libica otto cadaveri .

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.