Il seguente riepilogo approfondisce gli eventi a partire dalla notte del 20 aprile, quando la Ocean Viking ha ricevuto una prima richiesta di soccorso dal network civile Alarm Phone, al 22 aprile, quando il team a bordo ha assistito alle conseguenze di un tragico naufragio che ha causato la morte di circa 130 persone in acque internazionali al largo della Libia.
La seguente panoramica fa anche luce sul flusso di informazioni di questi giorni e l’assenza di comunicazione e condivisione di informazioni tra qualsiasi autorità marittima e la Ocean Viking: l’unica nave di soccorso che in quel momento era in mare.
Per un resoconto completo e dettagliato delle comunicazioni da e verso il ponte della Ocean Viking, è possibile consultare il nostro diario di bordo online: onboard.sosmediterranee.org.
Nella tarda notte di martedì 20 aprile, la Ocean Viking ha ricevuto una prima richiesta di soccorso da una imbarcazione in legno che trasportava circa 40 persone. L’ultima posizione conosciuta era a circa 10 ore di navigazione dalla posizione della nostra nave. La Ocean Viking ha dunque iniziato a dirigersi verso la presunta posizione della barca in difficoltà durante la notte. Sia Alarm Phone che la Ocean Viking hanno tenuto informate le autorità marittime libiche, italiane e maltesi in ogni momento.
Mercoledì mattina, 21 aprile, la Ocean Viking ha ricevuto due ulteriori richieste di soccorso da Alarm Phone attraverso una e-mail inviata alle autorità competenti, con la Ocean Viking in copia. Entrambe le segnalazioni riguardavano gommoni in difficoltà che trasportavano 100-130 persone ciascuno. Entrambe le imbarcazioni erano molto più a est della zona in cui la Ocean Viking era impegnata nella ricerca del primo caso di emergenza, il cui allarme era stato ricevuto la notte precedente.
Il team a bordo della Ocean Viking ha cercato la prima imbarcazione segnalata per tutta la giornata di mercoledì 21 aprile. Nel frattempo, nella tarda mattinata, il ponte di comando della nostra nave, ha ascoltato una comunicazione radio VHF tra un aereo non identificato e la Guardia Costiera Libica, nella quale l’aereo comunicava alle autorità libiche le coordinate che molto probabilmente corrispondevano a uno dei due gommoni in difficoltà di cui Alarm Phone aveva dato segnalazione mercoledì mattina.
L’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) ha poi confermato che uno dei gommoni è stato intercettato dalla Guardia Costiera Libica e riportato nel paese nordafricano mercoledì 21 aprile.
Alle 17:50 di mercoledì 21 aprile, non essendo riuscita a localizzare il primo caso di emergenza, la Ocean Viking ha iniziato a dirigersi verso l’altro gommone in difficoltà.* L’ultima posizione conosciuta, in quel momento, era a 121 miglia nautiche dalla Ocean Viking – ad almeno 10 ore di navigazione verso est.
Già nel corso della giornata di mercoledì 21 aprile, le condizioni meteorologiche nel Mediterraneo centrale erano peggiorate: un pericolo per coloro che tentavano di fuggire dalla Libia su imbarcazioni di fortuna, cosa rischiosa anche quando il mare è perfettamente calmo. Le condizioni del vento e del mare sono ulteriormente peggiorate in serata e le onde hanno raggiunto anche 6 metri di altezza durante la notte.
È stato in queste condizioni meteo che un messaggio di allarme ha raggiunto il ponte della Ocean Viking: alle 19:15 di mercoledì 21 aprile, un mezzo non identificato ha lanciato una prima chiamata di soccorso MAYDAY sul canale VHF 16, il canale radio di emergenza marina. Dalle dichiarazioni pubbliche di Frontex successivamente agli eventi, pare che sia stato un aereo di Frontex a lanciare quel MAYDAY. Per quanto in nostra conoscenza, questo è stato il primo allarme relativo a questa imbarcazione in difficoltà inviato a tutte le navi della zona.
In reazione alla chiamata MAYDAY, tre navi mercantili hanno alterato la propria rotta e si sono dirette sulla scena, tra queste la M/V ALK, mentre un’altra chiamata MAYDAY è stata trasmessa sul canale radio VHF 16 alle 20:25 da un mezzo non identificato. Dieci minuti dopo, il ponte della Ocean Viking ha ascoltato la comunicazione via radio tra la M/V ALK e Lampedusa Radio, una stazione radio costiera che funge da avamposto per la Guardia Costiera Italiana: la M/V ALK ha trasmesso il messaggio MAYDAY a Lampedusa Radio, chiedendo istruzioni. L’operatore radio di Lampedusa Radio ha risposto che la posizione dell’imbarcazione in pericolo era all’interno della regione di ricerca e soccorso libica e ha comunicato alla M/V ALK di contattare la Ocean Viking.
Nelle prime ore di giovedì 22 aprile, la Ocean Viking arriva sul luogo dell’ultima posizione conosciuta del gommone in difficoltà, ricevuta via radio nella chiamata MAYDAY circa 9 ore prima (mentre Alarm Phone aveva segnalato per la prima volta questo caso di emergenza circa 20 ore prima) e inizia la procedura di ricerca attiva in coordinamento con le navi mercantili M/V MY ROSE, M/V ALK e M/T VS LISBETH.
La Ocean Viking chiama il Centro italiano di Coordinamento del Soccorso Marittimo (MRCC) alle 7:35 del mattino, chiedendo supporto aereo. Più tardi, alle 8:55, la Ocean Viking chiama anche l’ufficio di Frontex per chiedere supporto aereo nella ricerca della barca in difficoltà. In entrambi i casi, la nostra nave non riceve informazioni sul fatto che Frontex abbia inviato o abbia intenzione di inviare mezzi nella zona, ma il velivolo Osprey 3 di Frontex arriverà sulla scena più avanti, nel corso della mattinata.
A mezzogiorno, la M/V MY ROSE informa il velivolo Osprey 3 di Frontex di aver avvistato tre corpi nell’acqua. La Ocean Viking chiama Osprey3 per chiedere informazioni sul caso, chiedendo anche chi stesse coordinando le operazioni. Osprey3 risponde che loro stanno partecipando solo alla ricerca e non coordinando il caso. La Ocean Viking informa allora l’Osprey3 e la nave mercantile M/V ALK di avere la capacità e le strutture per recuperare i corpi. Ciononostante, non abbiamo mai ricevuto risposta o istruzioni in merito da parte delle autorità marittime.
Venti minuti dopo, Osprey3 individua il relitto del gommone e trasmette la sua posizione tramite il canale radio VHF 16 alle navi impegnate nella ricerca.
Una delle navi mercantili presenti, M/V ALK, lascia successivamente la scena, comunicando via radio che la nave di pattuglia della Guardia Costiera Libica UBARI avrebbe coordinato il caso. Tuttavia, la UBARI non si trova sul posto in quel momento.
Alle 14:00, l’equipaggio della Ocean Viking avvista il relitto del gommone e diversi cadaveri nell’acqua circostante.
Per tutto il pomeriggio, la Ocean Viking chiama più volte il Centro libico di Coordinamento dei soccorsi (LYJRCC) per chiedere quando la pattuglia della Guardia Costiera Libica sarebbe arrivata. Il LYJRCC conferma che la nave di pattuglia UBARI è in arrivo, ma al tramonto, la UBARI non è ancora arrivata e la Ocean Viking non riceve ulteriori istruzioni da parte delle autorità marittime.
*Dalle informazioni che hanno raggiunto Alarm Phone, sembra che le circa 41 persone su questa barca siano sopravvissute e alla fine abbiano raggiunto la Tunisia il 25 Aprile.