Skip to main content

SOS MEDITERRANEE pronta a riprendere le operazioni di ricerca e soccorso in mare.

Oggi, a seguito di una nuova ispezione della Guardia Costiera Italiana, è stato tolto il fermo amministrativo della Ocean Viking. La nave era rimasta bloccata per 5 mesi a Porto Empedocle.

Le misure amministrative che quest’anno hanno fermato le navi della ONG hanno creato un vuoto nel sistema di soccorso in mare, con conseguenze letali per le persone in pericolo nel Mediterraneo.

SOS MEDITERRANEE è felice di poter tornare in mare e riprendere le operazioni di ricerca e soccorso, dopo mesi di sforzi e costose modifiche per adeguare la Ocean Viking ai nuovi requisiti di sicurezza richiesti dalle autorità italiane.

Dal fermo della Ocean Viking il 22 luglio scorso, SOS MEDITERRANEE non ha smesso di lavorare al rilascio della nave. Il 21 dicembre, dopo la terza ispezione in cinque mesi da parte della Guardia Costiera Italiana, la Ocean Viking è stata considerata nuovamente conforme alle misure di sicurezza adottate dalla autorità italiane. Il fermo della nave è stato pertanto revocato. All’inizio di questo mese sono state apportate modifiche all’equipaggiamento di emergenza nel cantiere navale di Augusta al fine di soddisfare i requisiti che inizialmente avevano motivato il fermo.

Oggi segna la fine di una lunga, costosa e difficile corsa contro il tempo. Le nostre squadre hanno lavorato notte e giorno negli ultimi cinque mesi in modo che la nave potesse salpare e salvare vite di nuovo. Nel frattempo, centinaia di persone sono morte in mare. È stato estremamente doloroso per noi soccorritori marittimi essere privati della possibilità di salvare vite perché improvvisamente le navi delle ONG non sono più state considerate sufficientemente sicure dalle autorità italiane. Al fermo amministrativo delle navi civili non è seguito un interessamento degli Stati europei che sarebbero i soggetti preposti a garantire il soccorso delle persone in mare”, afferma Frédéric Penard, direttore delle operazioni di SOS MEDITERRANEE. “Siamo profondamente grati per l’enorme sostegno che riceviamo dai cittadini europei che non si arrendono e che si impegnano a far rispettare il principio dell’umanità a terra e in mare, nonostante gli ostacoli che le ONG di ricerca e soccorso devono costantemente superare. I cittadini europei ci dicono: ‘Abbiamo bisogno che continuiate a salvare vite!’”.

Dopo quattro mesi di confronto con tutte le parti interessate per trovare la giusta soluzione, a dicembre il team di SOS MEDITERRANEE – con il supporto del personale del cantiere – ha installato equipaggiamenti di sicurezza supplementari da utilizzare nel caso in cui la Ocean Viking debba essere evacuata mentre ci sono dei sopravvissuti a bordo. Abbiamo aggiunto delle zattere di salvataggio più grandi, che possono trasportare 100 persone ciascuna. Abbiamo dotato la nave di giubbotti di salvataggio aggiuntivi e tute di immersione. Queste dotazioni sono state ispezionate dagli ufficiali italiani e debitamente certificate. La Ocean Viking andrà presto a Marsiglia per rifornirsi e imbarcare le squadre mediche e di soccorso. Gli operatori di SOS MEDITERRANEE si sottoporranno a una quarantena preventiva prima dell’imbarco e saranno testati varie volte per il COVID-19.

Cinque navi ONG umanitarie sono ancora non operative a causa di blocchi amministrativi. SOS MEDITERRANEE esprime il suo pieno sostegno ai loro equipaggi nello sforzo di tornare in mare e colmare la mortale mancanza di mezzi di soccorso imposta dagli Stati europei nel Mediterraneo centrale.

  • Tra il 3 giugno e il 22 luglio, nell’ultima missione di ricerca e soccorso della Ocean Viking, 181 persone sono state salvate in quattro diverse operazioni condotte nelle zone di Ricerca e Soccorso italiane e maltesi. Dopo otto giorni di rifiuto da parte delle autorità marittime competenti di assegnare un luogo sicuro per lo sbarco dei sopravvissuti, alcune delle persone soccorse hanno espresso uno stato di disagio psicologico acuto, e diversi hanno attentato alla propria vita. Per la prima volta nella storia di SOS MEDITERRANEE, il 3 luglio è stato dichiarato lo stato di emergenza. Tre giorni dopo, la Ocean Viking ha ricevuto l’ordine di fare sbarcare i sopravvissuti a Porto Empedocle. L’equipaggio è stato quindi messo in quarantena al largo per 14 giorni, prima che il controllo italiano (PSC) del 22 luglio decretasse il fermo amministrativo della nave.

 

  • A seguito del fermo amministrativo del 22 luglio la nave è rimasta ormeggiata per quattro mesi a Porto Empedocle, mentre il team di SOS MEDITERRANEE e l’armatore lavoravano costantemente al rilascio della Ocean Viking attraverso il dialogo con tutti i soggetti marittimi e amministrativi interessati

 

  • In agosto, dopo un’ispezione della società di classificazione marittima RINA, alla Ocean Viking è stata assegnata la notazione “Rescue” (soccorso). RINA ha formalmente riconosciuto che la Ocean Viking è appositamente attrezzata per il salvataggio di persone naufragate e per il loro alloggio temporaneo, un’ulteriore prova dell’idoneità della nave a condurre operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.

 

  • Il 24 novembre, a seguito di una nuova ispezione della Guardia Costiera, è stato concesso alla Ocean Viking un permesso per raggiungere il cantiere navale di Augusta, dove il 16 dicembre sono stati completati i lavori necessari al rilascio della nave.

 

  • Il 21 dicembre, dopo un’ispezione di due ore da parte della Guardia Costiera Italiana, il fermo amministrativo della Ocean Viking, durato cinque mesi, è stato revocato.