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EPISODIO 9

“L’ombra del nemico”
di Marta Serafini

Edizioni Solferino, 2020

In un saggio che si legge come un romanzo la giornalista Marta Serafini racconta, con dovizia di particolari e partecipazione, l’ascesa del califfo Abu Bakr Al Baghdadi a capo dello Stato Islamico.

Serafini utilizza lo strumento del reportage giornalistico per immergere il lettore in una serie di vicende apparentemente lontane ed estranee all’Occidente e all’Europa ma ci dimostra che, in realtà, questa distanza geografica non può e non deve diventare distanza emotiva, perché le guerre e gli orrori che avvengono ogni giorno nei Paesi del vicino Oriente sono fortemente legati al destino dell’Europa stessa.

I migranti che sbarcano sulle nostre coste fuggono da quelle guerre e da quell’orrore che Serafini descrive in maniera puntuale, ma senza mai indulgere nel compiacimento per una violenza che viene sempre condannata, pur senza essere censurata.

Raccontare diventa così un modo per responsabilizzare il lettore: se sappiamo non possiamo restare indifferenti. Accogliere il racconto di orrori che difficilmente sono immaginabili ci impedisce di continuare ad ignorarli.
Serafini ci spinge esplicitamente ad un atto di responsabilità; ci impone di sapere e di conoscere. E così, addentrandoci nella lettura, capiamo come Isis abbia sfruttato la tecnologia per diffondere la propria propaganda, approfondiamo il fenomeno apparentemente inspiegabile dei foreing fighters, entriamo in contatto con i numerosi traumi psicologici di chi fugge da luoghi di violenza e torture, scopriamo che il victim blaming è più diffuso dell’empatia.

Pagina dopo pagina Marta Serafini ci guida attraverso la sua esperienza diretta ad approfondire una realtà storica complessa che raramente è stata spiegata in maniera così chiara e comprensibile attraverso uno stile di scrittura così coinvolgente.

Recensione di Valentina Nencini.