Skip to main content

SOS MEDITERRANEE esorta l’Europa a dare priorità alla protezione delle vite umane al di sopra delle considerazioni politiche

Giovedì la nave Aquarius, noleggiata da SOS MEDITERRANEE e gestita in partnership con Medici senza Frontiere (MSF), ha tratto in salvo 158 donne, bambini e uomini da un gommone sovraffollato e in difficoltà nelle acque internazionali al largo delle coste libiche.

 

Il gommone è stato scoperto giovedì mattina dalla squadra di soccorso di SOS mediterranee a 25 miglia nautiche a nord di al Khoms, a est di Tripoli. La nave Aquarius ha immediatamente informato della imbarcazione in pericolo il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC), che ha poi dato istruzioni alla Aquarius di procedere al salvataggio.

 

158 persone – tra cui 26 donne, 9 bambini e 36 minori non accompagnati -sono stati soccorsi e affidati alle cure dello staff medico di MSF a bordo della Aquarius. Sebbene la maggior parte mostri segni di spossatezza, disidratazione e ustioni, dirette conseguenze del pericoloso viaggio in mare, non sono stati segnalati casi medici gravi.

 

La maggior parte delle persone soccorse ha raccontato ai volontari a bordo della nave Aquarius di essere stata vittima di violenze, maltrattamenti, detenzione arbitraria ed estorsione in Libia.

 

Giovedì sera, senza aver raggiunto la piena capacità, la nave Aquarius ha ricevuto dalle autorità italiane l’istruzione di procedere verso il porto sicuro di Pozzallo, nel sud della Sicilia, per sbarcare le persone salvate. La nave Aquarius può ospitare più di 500 persone a bordo per 2 – 4 giorni ed è al momento l’unica nave ONG di soccorso presente nell’area SAR (Search and Rescue).

 

«Abbiamo lasciato l’area SAR profondamente preoccupati che a causa delle buone condizioni metereologiche altre imbarcazioni possano allontanarsi dalle coste e finire in pericolo. Con noi unica nave di soccorso ONG nella zona e ora assenti, con ogni probabilità potrebbero non essere scoperte e soccorse in tempo. Ciò potrebbe tradursi in tragedie che potremmo non conoscere mai e che sono del tutto evitabili attraverso un uso coerente dei pochi mezzi di soccorso che pattugliano l’area», ha dichiarato Loic Glavany, coordinatore dei soccorsi di SOS MEDITERRANEE a bordo della Aquarius.

 

Allo stesso modo, una settimana fa 69 persone sono state trasferite da una nave della Marina italiana sulla Aquarius e, nonostante condizioni meteo favorevoli alle partenze e diverse imbarcazioni già segnalate in difficoltà nella zona SAR, la Aquarius ha ricevuto istruzioni dalle autorità italiane di lasciare rapidamente la zona e procedere verso nord per lo sbarco.

 

«Il gommone soccorso dalla Aquarius giovedì era pericolosamente sovraffollato, con 158 persone a bordo, compresi molti bambini. Questo è un segno di una persistente crisi umanitaria e della instabilità in Libia che costringe le persone a fuggire via mare, nonostante i palesi rischi sulla rotta marittima più mortale del mondo. Questa è una realtà che l’Europa non può più ignorare. Il fatto che ci sono meno navi delle ONG nella zona a testimoniare la portata di questo dramma umano non lo renderà meno reale», ha dichiarato Sophie Beau, co-fondatrice e Vicepresidente di SOS MEDITERRANEE. «Ancora una volta, esortiamo le autorità europee a dispiegare mezzi di soccorso adeguati e a dare priorità alla protezione delle vite umane al di sopra di ogni considerazione politica», ha concluso Sophie Beau.

FOTO Guglielmo Mangiapane / SOS MEDITERRANEE

SOS MEDITERRANEE è un’organizzazione umanitaria europea per il salvataggio in mare sostenuta dalla società civile. Il Network europeo è composto da associazioni in Italia, Francia, Germania e Svizzera. Dal febbraio 2016 siamo attivi nel Mediterraneo con la nave di Ricerca e Soccorso AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri che può ospitare sino a 550 –massimo 750 persone a seconda delle condizioni meteo e marittime. AQUARIUS è gestita in collaborazione con MSF (Medici senza Frontiere) Olanda e a bordo opera un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. Dall’inizio della nostra missione a oggi sono più di 28.000 le persone salvate ed accolte a bordo della nave AQUARIUS. Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno, necessari per pagare il noleggio della nave, il suo equipaggio, il carburante e l’insieme delle attrezzature necessarie per accogliere, nutrire e curare le persone soccorse.

Info e contatti:

Barbara Amodeo b.amodeo@sosmediterranee.org