Molte delle persone con cui ho parlato sull’Aquarius raccontano storie orrende di brutalità e lavori forzati sotto la prigionia dei trafficanti. Altri avevano pagato dei trafficanti per farsi guidare attraverso la Libia e poi su dei barconi per l’Europa, ma sono stati imprigionati e torturati fino a che non hanno pagato. Mustafa, un somalo di 20 anni, ha passato otto mesi di prigionia a Bani Walid ed è stato torturato e messo in isolamento: “Niente visite, niente colloqui, nessuna pietà. Mai”. Il reportage di Human Rights Watch
Foto: Anthony Jean / SOS MEDITERRANEE