Confronto con i giovani sulle tematiche dell’immigrazione, dialoghi tra astanti del festival e gli addetti ai lavori delle Ong, proiezioni di documentari esplicativi sul lavoro condotto dai soccorritori in mare e a terra.
Questi i temi che hanno contribuito ad animare il coinvolgente Festival dei Balla coi Cinghiali 2007 (http://ballacoicinghiali.com/), tenutosi dal 24 al 26 agosto a Vinadio nel Cuneese, che da oltre 10 anni promuove musica, arte, cultura, sostenibilità ambientale e solidarietà.
La manifestazione quest’anno ha ospitato in vari momenti e a più riprese interventi di SOS MEDITERRANEE Italia contribuendo a far conoscere l’operato della nostra organizzazione che da più di un anno è in prima fila per i salvataggi di migranti.
Un focus importante sul lavoro di SOS MEDITERRANEE lo ha fatto venerdì 25 Christina Schmidt responsabile per il reclutamento del SAR team per l’Italia, parlando ad un incontro con PALCO RADIO OHM, radio dell’evento.
“Sos Mediterranee è una organizzazione non governativa Italo-Franco-Tedesca che ha tratto in salvo 22 mila persone, fra il febbraio 2016 e agosto 2017, uomini donne e bambini: queste persone scappano perché hanno subito torture, stupri, sono state testimoni di omicidi”. “La nostra missione –prosegue Christina- è salvarli e raccogliere le loro storie perché fungano da testimonianza e per sensibilizzare l’opinione pubblica”
La responsabile fa i numeri di quello che è un vero e proprio esodo in mare: “Oltre ai 22 mila profughi salvati, più di 6mila sono stati quelli trasferite sulla nostra nave Aquarius da altre imbarcazioni commerciali, mercantili. Siamo contattati dalla guardia costiera e su indicazione della stessa ci rechiamo nei punti di segnalazione e siamo operativi per il soccorso”.
“Da dove provengono queste persone?” E’ uno degli altri interrogativi spontanei che, durante l’intervento radiofonico, Chistina si pone: “Vengono da Afghanistan, Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Congo, Egitto Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Costa d’Avorio, Iraq, Libia, Liberia, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sud Sudan, Siria, Yemen, Uganda”. “Chi sono? Quale è l’identità di costoro? “nel 30% si tratta di minori, bambini, neonati, il 25% dei soggetti che soccorriamo sono minori non accompagnati”.
Tracciando idealmente una rotta, il viaggio di Sos Mediterranee a Balla coi Cinghiali è proseguito sia venerdì 25 che sabato 26 agosto quando durante il pomeriggio di entrambe le giornate gli organizzatori hanno dato ampio spazio a due proiezioni “SOS MEDITERRANEE si racconta” e “I migranti non sanno nuotare”. Nel primo video “SOS MEDITERRANEE si racconta”, sono gli operatori della Ong, Klaus Vogel, di Sos Mediterranee Germania, Sophie Beau della consorella francese e ed in particolare Valeria Calandra, Presidente di Sos Mediterranee Italia a raccontare l’attività di salvataggio della nave Aquarius in SAR zone e le migliaia di vite salvate.
“Noi di SOS stiamo operando con Aquarius, nave che porta circa cinquecento persone, ma è un dato di fatto che è arrivata a portarne quasi mille in circostanze d’emergenza- afferma Valeria Calandra e aggiunge a più riprese che- la nostra missione è di smuovere le coscienze, di coinvolgere quanto più possibile la capacità critica delle persone perché abbiano a riflettere sulle morti in mare”.
La platea presente ha seguito le immagini con attenzione, così come ha percepito la ricchezza dell’Umanità salvata bordo dell’Aquarius e ben documentata ne “I migranti non sanno nuotare”, regia del giornalista francese e reporter di guerra Jean-Paul Mari che ha trascorso le prime tre settimane di missione di SOS MEDITERRANEE. In questo filmato di circa 55 minuti immagini forti e crude ci svelano i primi due salvataggi effettuati dal SAR team SOS MEDITERRANEE guidato dal suo fondatore Klaus Vogel. Fortissime le testimonianze dei migranti salvati che raccontano la loro odissea personale per raggiungere l’Europa.
Sabato pomeriggio la rassegna culturale di Balla coi Cinghiali ha dato ulteriore spazio ad SOS MEDITERRANEE Italia ed ad altre due associazioni, Find the Cure e Cooperarci Savona con l’incontro “Sulla Rotta del Viaggio”.
L’obbiettivo era sfatare stereotipi e luoghi comuni che troppo spesso accompagnano il tema della migrazione. Le tre associazioni, ciascuna in relazione alla propria area d’azione ed intervento hanno risposto a domande inerenti interrogativi che animano dibattiti sociali e civili.
Nell’aprire il tavolo di confronto ci si è interrogati sull’aiutare i migranti nelle loro terre d’origine, a partire dalla dalla nota esclamazione “aiutiamoli a casa loro”. Find the Cure, associazione di volontariato che si occupa di cooperazione internazionale ha proposto modalità di riflessione concreta su quale sia il significato dell’aiutare i migranti nei loro Paesi, in che misura e se sia davvero possibile farlo.
Altro spunto di approfondimento è stato dato dall’associazione Cooperarci Savona, che con la frase provocatoria “Prendono 35 euro al giorno e non fanno niente se non fumare e giocare al pallone”
ha indirizzato il dibattito su quale sia la verità sui fatidici 35 euro al giorno dati non ai migranti ma alle cooperative, puntando i riflettori sui costi e i profitti, tra chi aiuta realmente e chi ne trae benefici.
A Sos Mediterranee è toccato sfatare il mito secondo il quale: “Non scappano da nessuna guerra”. Stefano Ferri, cooperante e Christina Schmidt, responsabile per il SAR team Sos Mediterranee hanno fatto il punto di una situazione, quella relativa alle rotte migratorie via mare tristemente costellate di atroci violenze e di ripetute violazioni dei diritti umani, attraverso le testimonianze raccolte sulla nave. L’attenzione della platea si è concentrata approfondendo tematiche specifiche come il codice di condotta voluto dal ministero degli Interni e firmato da Sos Mediterranee, le modalità tecniche relative ai salvataggi in mare e le complicazioni relative ai trasbordi dei migranti.
L’intervento termina con la lettura di una testimonianza che catalizza ancor più l’attenzione generale: una ragazza in fuga dal Ghana alla Libia, il dolore per aver lasciato la propria famiglia, la vista di compagni morti durante il viaggio, il continuo temere per la propria vita sia in deserto che in mare, l’incertezza verso un futuro duro ed ignoto.
Ragazzi, giovani, la platea presente è coinvolta e attonita: storie “conosciute”, eppur sempre terribili da ascoltare perché frutto di sofferenze immani.
Lo stesso interesse è stato riversato dai numerosi partecipanti all’incontro che al termine del dibattito si sono avvicinati allo stand di Sos Mediterranee e hanno prima ammirato silenziosamente, poi chiesto spiegazioni sulla mostra relativa alle mappe mentali, foto, scatti, disegni, istantanee che dipingono esistenze migranti.
Narrazione per immagini, stralci di Vite, pezzi di vissuti stranieri ma sempre più Nostri poiché integrati, che anche grazie alla sensibilizzazione delle coscienze fatta al Festival Balla coi Cinghiali, ci auguriamo di aver contribuito a far conoscere e diffondere.
Autrice: Francesca Di Folco – volontaria SOS MEDITERRANEE Italia
L’associazione SOS MEDITERRANEE è interamente finanziata dalla popolazione solidale a livello globale, dall’appoggio della società civile europea!
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