Martedì primo agosto la nave Aquarius della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca SOS MEDITERRANEE in partnership con MSF (Medici Senza Frontiere) ha ricevuto una chiamata dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma (MRCC) per intervenire a supporto dell’operazione di salvataggio di 4 gommoni condotta dalla ONG PROACTIVA OPEN ARMS e da una nave mercantile nelle acque internazionali a est di Tripoli.
Per raggiungere la posizione indicata dal MRCC, a 20 miglia al largo della costa libica a est di Tripoli, sono state necessarie 6 ore di navigazione. Arrivati sul posto, i soccorritori della Aquarius hanno ricevuto istruzioni dal MRCC di assistere l’ONG Proactiva nelle operazioni di trasbordo di 119 persone tratte in salvo dal cargo Santa Lucia, tra cui diverse donne e bambini piccoli.
Una bambina in stato di choc, tra i due e i tre anni, è stata trasferita con i 119 sopravvissuti al naufragio a bordo della nave di soccorso Golfo Azzurro di PROACTIVA. Secondo quanto riferito dal fotografo di bordo di SOS MEDITERRANEE, la bambina era accompagnata da una donna che ha indicato la madre della piccola tra le vittime i cui corpi giacevano ancora sul fondo del gommone.
Su istruzione del MRCC il corpo della madre della bambina – come quelli di altre 7 vittime – 5 uomini e 3 donne – è stato trasferito a bordo della nave Aquarius. I corpi posti in sacchi di plastica bianca, sono stati collocati sulla prua della nave in attesa di essere trasferiti al bordo di un’altra nave di soccorso dotata di una camera mortuaria.
#instantané 📷 Un corps hissé à bord d'un bateau de l'ONG SOS Méditerranée. 2.385 migrants sont morts en 2017 en tentant la traversée #AFP pic.twitter.com/bqvWuZLuTK
— Agence France-Presse (@afpfr) 3 agosto 2017
“La tragedia continua nel Mediterraneo e le ONG come SOS MEDITERRANEE sono testimoni dirette di questo dramma umano. Dall’inizio delle nostre operazioni, 18 mesi fa, non smettiamo di ripeterlo: la priorità assoluta è quella di dispiegare mezzi di salvataggio degni di questo nome e adeguati alla misura della tragedia. Perché noi possiamo impedire queste migliaia di morti annunciate “, ha detto Sophie Beau, co- fondatrice e Vice Presidente di SOS MEDITERRANEE International.
Mercoledì 2 agosto, sempre su istruzione del MRCC, la nave Aquarius è stata chiamata a fare altri due salvataggi nella zona a est di Tripoli.
In tarda mattinata 17 persone, tutte originarie della Libia, sono state tratte in salvo mentre si trovavano a bordo di una piccola barca da pesca. La segnalazione dello stato di difficoltà di questa imbarcazione era stata ricevuta dal MRCC di Roma che poi, conformemente alle convenzioni internazionali, ha coordinato l’operazione di salvataggio, ordinando alla nave Aquarius di prestare soccorso all’imbarcazione.
Alcune ore dopo, sempre in acque internazionali ad est di Tripoli, 255 persone a bordo di una barca di legno sono state segnalate al MRCC di Roma, che ha dato istruzioni alla nave Aquarius di procedere al salvataggio.
“La barca era sovraccarica e avrebbe potuto capovolgersi da un momento all’altro“, ha detto il coordinatore dei soccorsi di SOS MEDITERRANEE.
Un giovane somalo di 19 anni, con gravi ferite da arma da fuoco all’addome, è stato immediatamente preso in carico e stabilizzato dall’equipe medica di MSF. La gravità delle sue ferite ha imposto l’evacuazione del paziente su una nave della marina militare spagnola, dalla quale è stato poi evacuato d’urgenza in elicottero a Malta.
Le 255 persone – tra cui donne e bambini – soccorse a bordo della barca di legno erano per lo più provenienti dall’Eritrea.
Dopo una lunga giornata di salvataggio in mare, l’MRCC ha infine chiesto il trasferimento dei 272 naufraghi sani e salvi a bordo della VOS HESTIA nave della ONG SAVE THE CHILDREN, così come degli 8 corpi trovati il giorno prima sul fondo di un gommone.
La nave Aquarius rimane in acque internazionali pronta a intervenire su altre operazioni di soccorso.
“Le operazioni di queste ultime ore dimostrano che i trasferimenti dei sopravvissuti da una nave all’altra sono fondamentali per ottimizzare le capacità di soccorso, mentre continuano le traversate pericolose. Queste complesse operazioni attestano anche che la professionalità dei team di SOS MEDITERRANEE e di MSF che operano a bordo della nave Aquarius permette di evitare nuove tragedie e salvare in extremis persone in pericolo di morte imminente“, ha detto Sophie Beau, co- fondatrice e Vice Presidente di SOS MEDITERRANEE International.
SOS MEDITERRANEE opera sulla nave di salvataggio AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri, in collaborazione con MSF Olanda. L’AQUARIUS ha un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. La nave può ospitare sino a 500 persone.
Da quando la missione SOS MEDITERRANEE ha preso il via, a fine febbraio, sono più di 21.000 le persone salvate e soccorse a bordo della nave AQUARIUS.
Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno. Per questo, per continuare a salvare vite in mare, SOS MEDITERRANEE ha bisogno di un sostegno finanziario.