Aquarius, giovedì 29.12.2016.
Le nostre previsioni erano corrette: un breve intervallo di tempo avrebbe consentito ai migranti di fuggire dalla Libia nei giorni subito dopo Natale. Dopo un mare agitato, con onde alte, per diversi giorni, le condizioni meteo sono migliorate di molto nelle giornate di martedì e mercoledì. Ma il bel tempo non sarebbe durato a lungo; sapevamo solo per le prossime 24 ore…
20 minuti dopo la mezzanotte di mercoledì il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo nel Mar Mediterraneo ha chiamato la Auarius. “Siamo informati circa la presenza di due imbarcazioni di legno in pericolo di naufragio ad ovest di Tripoli. Vi chiediamo di andare a socorrerle.” La distanza era meno di 10 miglia nautiche e siamo arrivati lí in 30 minuti, ma non abbiamo trovato nessuna barca di legno.
“Era piuttosto difficile individuare le imbarcazioni dato che eravamo nel cuore della notte e attualmente non c’è luna; senza la sua luce è davvero buio pesto” dice il coordinatore SAR Yohann. “Eravamo alla ricerca da circa 2 ore e alla fine abbiamo trovato una barca blu, di legno, non molto lontano da un’altra barca bianca, sempre di legno.”
L’operazione di recupero è iniziata attorno alle 02:15 di mercoledì mattina. Non potevamo immaginare che ci avrebbe aspettato una complicata e lunga operazione di soccorso.
“Il nostro primo intervento è stato di avvicinarci alla barca blu per raccogliere le prime informazioni. Abbiamo parlato con le persone, le abbiamo calmate e poi abbiamo iniziato a distribuire i giubbotti di salvataggio. Tutto ciò ci ha preso 30 minuti, dato che c’erano più di 500 persone, su diversi livelli ” racconta Nicola, il vice coordinatore SAR. Un mediatore di MSF, che parla Arabo, si tovava sulla nostra prima scialuppa di soccorso. “Mi hanno detto che sotto coperta c’erano donne e bambini. Non è stato facile calmarli” dice Aali, il mediatore.
Con la prima scialuppa di soccorso, SOSMEDITERRANEE ha salvato dalla barca blu 18 donne e due bambini molto piccoli. Ma improvvisamente la situazione è cambiata. “È passata l’informazione che la seconda barca di legno, più piccola, stava imbarcando acqua. Abbiamo verificato la situazione e, in effetti, non sembrava stabile e sicura” ha riportato Anthony, un membro della squadra SAR a bordo del RHIBS.
“Abbiamo dovuto agire velocemente e abbiamo deciso di evacuare anche le persone della barca bianca” ci ha detto il coordinatore Yohann. Era ancora buio, per fortuna non c’era quasi vento e le onde erano molto piccole. Una nave della Marina Britannica si trovava a sole 20 miglia di distanza e ha potuto raggiungere la postazione in meno di un’ora. Un’altra nave nelle vicinanze, una nave cisterna di gas, ha cercato di dare il suo aiuto, ma la loro scialuppa di salvataggio era troppo piccola.
“E ancora una volta la situazione è cambiata. Ci hanno riferito di una persona in stato di incoscienza. Prima a bordo della barca blu e poi, anche a bordo della bianca.” ha detto Yohann. “Perciò abbiamo dovuto soccorrere questi pazienti clinici al più presto. Questi uomini respiravano, ma avevano perso i sensi e nella barca bianca l’acqua continuava ad entrare.”
I casi medici sono stati affidati a bordo, alla squadra MSF e dopo poco, grazie alle cure, si sono ripresi. La nave della Marina Britannica era arrivata e il Centro di Coordinamento Marittimo di Roma li ha autorizzati ad intervenire in soccorso. In quel momento SOS stava lavorando per soccorrere le imbarcazioni da diverse ore e circa 200 persone erano a bordo della Aquarius.
“È stato deciso di dividersi le due barche di legno: noi avremmo soccorso le persone della barca bianca, a bordo della Aquarius e la nave della Marina avrebbe recuperato le persone della barca blu. Ma noi avevamo già a bordo della Aquarius alcuni di quei bambini, donne ed uomini.”
Il teams di SOS ha continuato le operazioni di recupero per ore trasportando volta per volta, con la scialuppa di soccorso, le persone sulla Aquarius e supportando la nave della Marina con le proprie scialuppe di soccorso.
“E all’improvviso è spuntata un’altra piccola barca di legno, la terza. Era davvero piccola, ma a quel punto abbiamo dovuto occuparci anche di quella terza barca. Ed era una situazione davvero seria, dal momento che la piccola barca di legno era sovraccarica e piena d’acqua. Dovevamo rispondere subito a questa nuova emergenza dato che la barca aveva l’aria di potersi capovolgere da un momento all’altro” ha detto Yohann.
Le 40 persone di questa barca sono state messe in sicurezza. L’intera operazione di soccorso, che ha riguardato le tre barche, è durata più di 12 ore. Solo nel tardo pomeriggio tutte le persone si trovavano al sicuro a bordo della Auarius e della nave della Marina.
Adesso siamo diretti in Sicilia e affrontiamo un tempo davvero brutto. Le previsioni dicono che in poche ore le condizioni meteo saranno persino peggio di ora e al momento abbiamo già onde alte 4 metri e vento forte. Molti dei nostri passeggeri hanno il mal di mare e puoi sentirne il tipico rumore dappertutto a bordo della Aquarius. Il teams MSF e SOSMEDITERRANEE, a bordo, hanno molto da fare per accudire I malati e supportare gli altri con acqua, cibo, coperte e medicine.
Testo: René Schulthoff
Traduzione:Sara Gisella Omodeo
Photo credits: Kevin McElvaney/SOS MEDITERRANEE
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