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Aquarius 05 settembre 2016

Di ritorno nell’area di soccorso – salvataggio di 142 persone durante la mattina di lunedì

È mattina presto lunedì. Il primo turno di avvistamento è iniziato alle 5:00. Il mare è calmo e il sole sorge lentamente alle 6:30. Solo dieci minuti dopo, il calmo levarsi del sole si converte in attività frenetica a bordo dell’Aquarius.

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Attorno alle 6:40 uno dei membri dell’equipaggio avvista dal ponte un puntino grigio all’orizzonte. È un gommone, uno grande, ci sono un sacco di persone a bordo. Al momento non possiamo immaginare quanti siano sul gommone, ma la procedura è sempre la stessa. Allerta!

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In quel momento, la maggior parte della squadra di MSF e di SOS MEDITERRANEE sta dormendo, ma bastano solo pochi minuti perché tutti siano vestiti ed equipaggiati per una operazione di soccorso imminente. E dobbiamo essere veloci.

In 20 minuti raggiungiamo la macchiolina grigia, a venti miglia a Nord dalla costa libica. Il gommone sembra essere in buone condizioni, ma è sovraccarico di donne, bambini e uomini. Le nostre scialuppe di salvataggio raggiungono le persone da soccorrere dopo altri 30 minuti. La prima squadra fa il punto della situazione: a bordo ci sono 25 donne e 8 bambini, apparentemente non ci sono feriti. L’operazione di recupero inizia. È la prima per la nuova squadra di ‘Ricerca e Recupero’ a bordo dell’Aquarius.

Prima di tutto vengono soccorsi donne e bambini. I bambini sono piccoli, tra uno ed undici anni. Vengono messi al sicuro in un reparto della nave allestito appositamente per donne e bambini da Medecins Sans Frontieres.

Il recupero richiede 2 ore, 8 spole da parte delle imbarcazioni da soccorso con a bordo 18 tra donne e uomini per ogni giro. Alle 9:30 tutte le 142 persone sono al sicuro a bordo dell’Aquarius. Arrivano da 10 Paesi africani diversi; la maggior parte dalla Costa d’Avorio, dal Mali e dalla Guinea Conakry.

“Ci state accogliendo in pace, con affetto e calore” dice un giovane uomo, dopo aver ricevuto dalla nostra squadra una confezione di cibo, acqua, coperta e vestiti. “Prima d’ora siamo stati accolti solo con brutalità. Vi ringrazio di cuore.”

Mentre gli uomini trovano posto in giro sul ponte dell’Aquarius, le donne e i bambini si preparano i loro posti sotto coperta. In solo mezz’ora otto degli ospiti più giovani hanno già conquistato il cuore di tutti I membri dell’equipaggio. Praticamente tutti giocano almeno un po’ con questi bei bambini, si scherza con loro, si sorride e consegnandogli un orsacchiotto si riceve in risposta un sorriso smagliante.

È ormai mezzogiorno quando Aquarius è in rotta verso l’area ad Est del Mediterraneo, difronte alla costa libica, e il Centro di Coordinamento Marittimo di Roma ci contatta.
Ci chiedono di dirigerci ad Ovest. È iniziata un’operazione di soccorso e serve il supporto dell’Aquarius. Non è ancora chiaro quale dev’essere il nostro contributo, ma diverse altre navi private hanno soccorso alcune centinaia di persone a rischio di annegamento in mare.

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I membri della nostra nuova squadra SAR hanno effettuato il loro primo salvataggio. Edouard, Francese, lavorava come pescatore e ha fatto esperienza di assistenza, lavorando con bambini disabili e sviluppando progetti estivi dedicati a loro.

“Sono qui perché voglio dare il mio aiuto. Sono convinto dell’importanza dell’idea portata avanti da questa organizzazione e del lavoro che stamo svolgendo qui. È semplicemente giusto e desidero dare il mio supporto. Nessuno merita di perdersi in mare senza che ci sia qualcuno che venga ad aiutarlo. Noi siamo qui per fare un lavoro estremamente importante.” Edouard è uno dei nostri volontari di ‘Ricerca e Recupero’ in mare a bordo dell’Aquarius e starà con noi per sei settimane.

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Testo: René Schulthoff

Traduzione: Sara Omodeo

Photo Credits: Marco Panzetti/SOS MEDITERRANEE

Video: Marco Panzetti / edited by René Schulthoff

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L’associazione SOS MEDITERRANEE è interamente finanziata dalla popolazione solidale a livello globale, dall’appoggio della società civile europea!

Continuate a sostenerci! Abbiamo bisogno di tutti voi!

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