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Meno navi in mare questa domenica dopo che alla Aquarius è stato ordinato di lasciare la zona SAR

 

La Aquarius, la nave di soccorso umanitario noleggiata da SOS MEDITERRANEE e gestita in partnership con Medici Senza Frontiere (MSF), sabato 12 maggio ha tratto in salvo 73 persone da un gommone sovraccarico nelle acque internazionali al largo della Libia. Malgrado avesse mostrato la propria disponibilità a proseguire l’attività di ricerca e salvataggio, la Aquarius ha ricevuto l’istruzione dalle autorità competenti di lasciare la zona SAR e fare rotta a nord sabato notte senza rinvii. Questo mentre le condizioni meteorologiche favorevoli rendono probabili altri viaggi pericolosi. La nave approderà con a bordo i 73 sopravvissuti nel porto di Messina lunedì 14 maggio.

 

Il salvataggio di un gommone sgonfio

All’alba di sabato la Aquarius era tornata nelle acque internazionali a nord della Libia dopo lo sbarco, il 10 maggio scorso, di 105 persone nel porto di Catania. Alle 8 la nave ha ricevuto un’allerta per un’imbarcazione in pericolo, dopo pochi minuti individuata al binocolo da un volontario di SOS MEDITERRANEE. 73 persone a bordo di un piccolo gommone sgonfio sono state quindi salvate dal team di SOS MEDITERRANEE. La Aquarius ha condotto il salvataggio in coordinamento con il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano (IMRCC) nelle acque internazionali a nord di Zuwara.

Durante il soccorso erano presenti nell’area due piccole barche da pesca. Sebbene i loro occupanti non abbiano ostacolato il salvataggio, i nostri team hanno assistito all’estrazione del motore e della benzina dal gommone da parte degli occupanti di questi pescherecci una volta completata l’operazione di soccorso.

Tra i 73 naufraghi ci sono 12 donne, tra cui due in gravidanza, e 12 minori, inclusi sette non accompagnati.

 

«Stavamo quasi per affondare»

«Siamo andati avanti in mare per ore e ore. Ho pensato che la mia vita era finita. Stavamo quasi per affondare quando i soccorritori sono arrivati», ha raccontato a un volontario SOS MEDITERRANEE un giovane sopravvissuto nigeriano che ha trascorso undici mesi in Libia. «Siamo stati salvati in tempo e non è morto nessuno», ha proseguito.

La Aquarius ha ricevuto istruzioni di fare rotta verso nord: questa domenica le capacità di ricerca e salvataggio sono ridotte

Sabato sera, la Aquarius ha ricevuto dall’IMRCC – che coordinava le operazioni di salvataggio fino al momento dello sbarco – l’istruzione di navigare senza rinvii verso nord per sbarcare le 73 persone soccorse in precedenza nella stessa giornata. Lo sbarco avrà luogo lunedì a mezzogiorno nel porto di Messina, i soli luogo e orario disponibili per lo sbarco dei sopravvissuti secondo le autorità.

Questa istruzione è stata data nonostante le indicazioni fornite dalla Aquarius sulla sua disponibilità a continuare la ricerca di altre imbarcazioni in pericolo. Alla luce delle previsioni meteo favorevoli per domenica 13 maggio, i team della Aquarius erano preoccupati di ulteriori partenze pericolose dalla costa libica. La nave Aquarius ha la capacità di fornire assistenza a bordo a oltre 500 sopravvissuti.

Lunedì 14 maggio, dopo lo sbarco a Messina delle 73 persone soccorse, la Aquarius si dirigerà verso il porto di Catania per un cambio di equipaggio e un rifornimento. La nave riprenderà il mare alla fine della settimana per continuare la sua missione di salvataggio.

Foto Anthony JEAN / SOS MEDITERRANEE

SOS MEDITERRANEE è un’organizzazione umanitaria europea per il salvataggio in mare sostenuta dalla società civile. Il Network europeo è composto da associazioni in Italia, Francia, Germania e Svizzera. Dal febbraio 2016 siamo attivi nel Mediterraneo con la nave di Ricerca e Soccorso AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri che può ospitare sino a 550 –massimo 750 persone a seconda delle condizioni meteo e marittime. AQUARIUS è gestita in collaborazione con MSF (Medici senza Frontiere) Olanda e a bordo opera un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. Dall’inizio della nostra missione ad oggi sono più di 28.000 le persone salvate ed accolte a bordo della nave AQUARIUS. Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno, necessari per pagare il noleggio della nave, il suo equipaggio, il carburante e l’insieme delle attrezzature necessarie per accogliere, nutrire e curare le persone soccorse.

INFO e CONTATTI

Barbara Amodeo

b.amodeo@sosmediterranee.org