SGUARDO SUL MEDITERRANEO #58 – Numerose tragedie in mare segnano l’inizio del 2023

SGUARDO SUL MEDITERRANEO #58 – Numerose tragedie in mare segnano l’inizio del 2023

   

La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

 

[23.01.23]

Nel 2023, poche navi civili di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, nonostante gli incessanti tentativi di fuga dalla Libia via mare.
Il 7 gennaio, Ocean Viking ha salvato 37 persone da un piccolo gommone sovraffollato in acque internazionali al largo della Libia. L’imbarcazione, che non era adatta alla navigazione, con le persone sui galleggianti, è stata avvistata all’alba con un binocolo. Poco dopo, le autorità marittime italiane hanno fornito all’Ocean Viking un porto sicuro: Ancona, Italia, per sbarcare i sopravvissuti. Ci sono voluti quattro giorni per raggiungere il porto, distante 1.575 km dall’area delle operazioni.

Lo stesso giorno, la nave Geo Barents, gestita da Medici Senza Frontiere (MSF), ha salvato 73 persone, tra cui 16 minori non accompagnati, da un gommone inadeguato alla navigazione e sovraffollato che si trovava in acque internazionali al largo della Libia. Tre ore dopo, all’imbarcazione è stato assegnato il lontano porto di Ancona come luogo di sicurezza dalle autorità marittime italiane.

Poiché le previsioni meteorologiche prevedevano una tempesta sulla rotta verso il porto di Ancona, le due navi ONG hanno chiesto alle autorità marittime italiane un porto sicuro più vicino per sbarcare le persone soccorse. L’8 gennaio, la richiesta è stata negata sia alla Geo Barents che alla Ocean Viking.

Il 9 gennaio, secondo il giornalista italiano Sergio Scandura di Radio Radicale, 89 persone soccorse dalla Guardia Costiera italiana sono state sbarcate ad Augusta.

Il giorno successivo, dopo aver affrontato condizioni meteorologiche estreme, con venti a 40 nodi e onde fino a 6 metri, i 37 sopravvissuti sono sbarcati ad Ancona, seguiti dai 73 superstiti a bordo della Geo Barents, il 12 gennaio.

Anche i mezzi aerei civili hanno un ruolo fondamentale nelle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale: tra dicembre 2022 e gennaio 2023, la ONG Pilotes Volontaires ha localizzato 92 imbarcazioni, con 885 persone a bordo, durante 19 voli.

 

Un naufragio provoca tre vittime, mentre le persone continuano a essere costrette a subire detenzioni arbitrarie e abusi in Libia
Il 6 gennaio, un naufragio al largo di Lampedusa, riportato dall’agenzia di stampa italiana Ansa, ha provocato tre vittime. Tra i corpi recuperati, un bambino di un anno. Un altro neonato è stato rianimato e altre 29 persone sono state salvate dalle guardie costiere italiane. Dall’inizio dell’anno, 25 vite sono state perse nel Mediterraneo centrale, per un totale di 20.247 dal 2014 (progetto Missing Migrants dell’OIM).

Nel 2022, un totale di 24.684 donne, uomini e bambini sono stati intercettati dalle autorità libiche e rimpatriati in Libia, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Nel 2021 erano 32.425.

Dall’inizio dell’anno al 14 gennaio, 1.103 persone sono state intercettate dalle autorità libiche e riportate in Libia (OIM): un totale di 1.067 persone sono state intercettate tra l’1 e il 7 gennaio, 36 tra l’8 e il 14 gennaio.

Il 1° gennaio, Kidane Zekarias Habtemariam, accusato di essere il trafficante di persone “più ricercato al mondo” e oggetto di due avvisi rossi dell’Interpol da parte di Etiopia e Paesi Bassi, è stato arrestato in Sudan, in coordinamento con le autorità degli Emirati Arabi Uniti.

Kidane è stato condannato in contumacia all’ergastolo da un tribunale etiope nel giugno 2021 dopo essere stato condannato per aver “affamato e torturato rifugiati e migranti africani diretti in Europa, dentro a dei magazzini in Libia”.

 

Audizione della ONG alla Camera dei Deputati italiana dopo il decreto Piantedosi
Dopo che il 5 gennaio è stata pubblicata una dichiarazione di 20 ONG di ricerca e soccorso per esprimere “gravi preoccupazioni”, a seguito del nuovo decreto sicurezza firmato dalla presidenza italiana il 2 gennaio e attualmente in fase di conversione in legge, il 16 gennaio si è tenuta un’audizione alla Camera dei Deputati italiana, con la partecipazione di rappresentanti di numerose organizzazioni civili.

 

Foto: Michael Bunel / SOS MEDITERANEE

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.

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