Salvamenti… Oceani Fuorilegge #21

Salvamenti… Oceani Fuorilegge #21

EPISODIO 21

Oceani fuorilegge 

di Ian Urbina 

2020 

Quanto è labile il confine tra legalità e illegalità? 

Esiste una legge universale che viene prima delle leggi imposte dagli uomini? 

Ian Urbina, giornalista investigativo del New York Times, prova a rispondere a queste domande attraverso un reportage incentrato sugli Oceani, una zona del pianeta in cui le leggi applicate nei singoli Paesi che su questi si affacciano risultano sfumate, si affievoliscono, a volte si perdono. 

Il mare è un territorio difficilissimo da controllare e, proprio per questo, è facile aggirare le legislazioni che, sulla terraferma, determinano ciò che può essere considerato un crimine e cosa no. 

Ian Urbina scrive un reportage che cede al gusto del racconto e della piacevolezza di scrittura. Ogni capitolo è costruito come un racconto a sé stante. In ogni capitolo il giornalista affronta uno degli episodi di illegalità con cui è entrato in contatto nei quattro anni in cui ha solcato gli Oceani per scrivere il suo reportage e ciascuno di questi episodi è diverso e racconta ciò che succede quotidianamente in una parte del mare; ognuno può farsi una propria idea su quanto la legge, in determinati contesti, debba essere applicata nonostante tutto oppure quando sia giusto infrangerla. 

“Soprattutto, ho esplorato gli oscuri retroscena della frontiera marina, luoghi in cui gli istinti peggiori della specie umana hanno modo di prendere il sopravvento”. 

Nelle parole di Urbina si percepisce tutta la violenza e la depravazione con cui è entrato in contatto ma i suoi racconti non sono mai morbosi o fini a sé stessi; sono un modo per portare alla luce tragedie ignorate quasi da tutti. La mancanza di controllo su un elemento, come l’Oceano, incontrollabile per la sua stessa vastità, genera una naturale trasgressione della legalità che si esercita spesso nei confronti dei più deboli o dei più disperati, come coloro che scelgono il mare rispetto alla povertà e all’amarezza di una vita senza prospettive. 

Alla fine del suo libro Urbina prova anche a dare una risposta su cosa possiamo fare per impedire che certi episodi continuino a verificarsi. E questo significa responsabilizzarsi in prima persona rispetto a tragedie che sembrano inevitabili. 

Va apprezzato perché è un atteggiamento coraggioso che in pochissimi riescono ad adottare. 

 

di Valentina Nencini

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