La Testimonianza: “Il motore si è guastato, eravamo persi in mare. Pensavo che stessimo per morire.”

La Testimonianza: “Il motore si è guastato, eravamo persi in mare. Pensavo che stessimo per morire.”

“Il motore si è guastato, eravamo persi in mare. Pensavo che stessimo per morire.”

Ali* e sua figlia di 13 anni, Sara*, sono fuggiti dall’Afghanistan dopo che i talebani presero il potere nell’agosto del 2022. Il 2 Novembre 2023, Ali e la sua bambina sono stati salvati da una imbarcazione in difficoltà nel Mar Ionio da SOS MEDITERRANEE. Erano partiti dalla Turchia una settimana prima: gli ultimi due giorni prima del soccorso, Ali e Sara non hanno mangiato né bevuto nulla.

“Mi chiamo Ali*. Io e mia figlia abbiamo dovuto affrontare il mare per il futuro della nostra famiglia. Veniamo dalla città di Mazar-I-Sharif, nel nord dell’Afghanistan: mia moglie ed io abbiamo due figlie ed un figlio, ma dopo che i talebani hanno preso il potere, siamo tutti scappati dal nostro paese, ormai più di un anno e mezzo fa. In Afghanistan, ero un ingegnere delle telecomunicazioni ed un professore universitario. Quando arrivarono i talebani, alle mie ragazze fu immediatamente vietato di andare a scuola: non voglio differenze tra mio figlio e le mie figlie, voglio che vadano a scuola. A mia moglie fu addirittura vietato di lavorare, aveva un negozio di sartoria e bellezza che i talebani la obbligarono a chiudere. Persi anch’io il lavoro. Un giorno, mi picchiarono con tale violenza che da quel momento non riesco più a camminare correttamente. Abbiamo richiesto il visto per la Turchia molte volte, ma ci fu sempre negato quindi abbiamo deciso di lasciare l’Afghanistan.
Sono fuggito con mia moglie, mio figlio e le mie due figlie in Iran, dove abbiamo camminato per due lunghissime settimane tra le montagne. Quando siamo finalmente  arrivati in Iran, ci hanno deportati di nuovo in Afghanistan; abbiamo tentato una seconda volta. Mia moglie e due dei miei figli sono stati arrestati e di nuovo deportati in Afghanistan: io sono riuscito a partire, ma solo con mia figlia maggiore, Sara*.
Abbiamo proseguito il nostro viaggio fino a Istanbul, in Turchia, dove abbiamo fatto un viaggio di 8 ore a bordo di un autobus. Arrivati finalmente a destinazione, ci hanno collocati in un bosco per due giorni fino a quando siamo riusciti a partire a bordo di una barca a vela: a causa del guasto al motore, avvenuto poco dopo, eravamo persi in mare. Pensavo che stessimo per morire. Avevo così paura. Di notte, guardavo mia figlia… e piangevo. Quando abbiamo visto la Ocean Viking, abbiamo tirato un profondo respiro di sollievo: voglio ottenere asilo in Europa, riunirmi con la mia famiglia e spero di poter ritornare presto a fare il mio lavoro.”

Credit: Lucille Guenier / SOS MEDITERRANEE 

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