Io voglio andare a scuola – la testimonianza

Io voglio andare a scuola – la testimonianza

Testimone James*

AQUARIUS, Domenica. 11.09.2016

Io voglio andare a scuola”

James * ha 22 anni. E ‘stato salvato da SOSMEDITERRANEE l’ 11 settembre, nel Mediterraneo, a 23 miglia dalla costa libica. Insieme a 140 bambini, donne e uomini provenienti da oltre 10 diversi Paesi africani ha tentato la via della morte attraversando il mare, a bordo di un semplice gommone – con assolutamente zero possibilità di sopravvivere a questo pericoloso viaggio. Quel giorno la Aquarius ha salvato in totale 252 persone da 2 gommoni.

James è nato in Nigeria, in un villaggio di campagna. Quando aveva cinque anni, sua madre è morta. E’ stato cresciuto dal padre. La sua famiglia era povera, non c’erano soldi per andare a scuola. “Non ho mai imparato a scrivere o leggere. So leggere un po’, ma non molto bene, anche la mia scrittura non è abbastanza buona ” racconta una mattina sulla Aquarius.

“Cinque anni fa anche mio padre è morto, a quel tempo avevo solo 17 anni . Ero da solo, ho dovuto guadagnare per sopravvivere. Ma non c’era nessuna possibilità di lavorare nella mia regione. Così sono andato nella capitale Abidjan. Ho imparato a guidare e lavoravo come tassista “.

Un giorno la polizia lo ha arrestato. Niente di criminale. La sua patente di guida era scaduta. James non ricorda quanto tempo è dovuto rimanere in prigione. Ma non è stato troppo a lungo, mi dice.

Un giorno alcune persone lo hanno avvicinato e gli hanno detto che avrebbe potuto ottenere un lavoro. In Libia. “Ci sono aziende agricole e hanno bisogno di lavoratori per tagliare l’erba”, dice James. Così ha deciso di raggiungere il Paese nel nord del continente africano.

Nel gennaio di quest’anno è arrivato in Libia, tutto era organizzato e ha iniziato a lavorare in una vasta fattoria con migliaia di mucche. Ma rapidamente tutto si è trasformato nel peggior incubo che James aveva mai vissuto.

“Nessuno è accogliente con nessuno in Libia. Sono stato preso a pugni e picchiato con dei bastoni. Tutti in Libia hanno un’arma , anche i bambini. Lì si spara. È stato orribile.”

Non è un caso che venga a sapere di alcune barche che stanno lasciando la Libia. “Ho chiesto io a loro di prendermi a bordo. Anche se non sapevo dove si trovasse la spiaggia e che tipo di imbarcazioni avessero. E io non so nuotare. Ma volevo soltanto lasciare questo terribile Paese “, racconta.

Una mattina di settembre fa parte di due gruppi che devono aspettare su una spiaggia, da qualche parte a nord-est di Tripoli. “Siamo rimasti lì 4 giorni nascondendoci sotto la sabbia. Una sera sono venuti con le armi e ci hanno costretto dentro questi gommoni. E ‘stato terribilmente spaventoso, ma non c’era modo di tornare indietro – e non volevo tornare indietro “.

Alle 10 di sera i gommoni lasciano la spiaggia e si dirigono verso il mare aperto. Dentro l’imbarcazione ci sono alcuni contenitori di benzina da 20 litri. Il gommone stipato di persone ha un motore piccolo e va alla deriva, a bassa velocità, in direzione Nord. La Aquarius ha avvistato le persone in pericolo intorno alle 7 di domenica mattina. Tutti sul gommone saranno tratti in salvo, per mezzo di una operazione di salvataggio durata 6 ore.

“Ero così sollevato quando voi ragazzi siete arrivati con le vostre scialuppe, quando abbiamo visto la vostra grande nave. Grazie, tanto”, dice James. “Non tornerò mai, mai in Libia, non voglio nemmeno sentire il nome Libia, mai più. Mai in vita mia, mai. ” dice, e guarda il mare.

“Voglio andare a scuola e voglio imparare a leggere e scrivere. Certo che voglio lavorare, tutto quello che posso fare per guadagnare qualche soldo. Ma il mio sogno è quello di andare a scuola, anche ora che ho 22 anni. È possibile? “, Mi chiede. “Troverai la tua strada” dico, “ma non sarà facile per te. Ti auguro buona fortuna, James “.

“Non so dove andare” mi dice. “Non ho nessuno in Europa. Non ho famiglia lì. Pensi che posso stare lì comunque? E ‘ il mio più grande desiderio. Non ho più nient’altro”.

Mercoledì 14 settembre James e 391 bambini, donne e uomini sono arrivati in sicurezza con l’Aquarius di SOSMEDITERRANE al porto di Brindisi, in Italia.

* Nome modificato

Testo: René Schulthoff

Traduzione:Barbara Amodeo

Photo Credits: Marco Panzetti/SOS MEDITERRANEE

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