SGUARDO SUL MEDITERRANEO #57 – Il 2022 si chiude con numerosi soccorsi condotti dalle navi delle ONG, mentre si registrano ancora naufragi e morti nel Mediterraneo

SGUARDO SUL MEDITERRANEO #57 – Il 2022 si chiude con numerosi soccorsi condotti dalle navi delle ONG, mentre si registrano ancora naufragi e morti nel Mediterraneo

   

La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

 

[10.01.23]

Numerosi soccorsi condotti dalle navi delle ONG civili e dalle autorità marittime, mentre vengono assegnati porti sicuri ma lontani

Il 16 dicembre la Sea-Eye 4 ha condotto un’operazione di soccorso di 63 persone in collaborazione con Mission Lifeline. Il giorno successivo Sea-Eye 4 ha ricevuto indicazioni dalle autorità marittime italiane di sbarcare immediatamente i 63 sopravvissuti a Livorno, mentre era impegnata nella ricerca di un’altra imbarcazione in emergenza. L’imbarcazione segnalata come in difficoltà è stata infine trovata e soccorsa nella regione maltese di Ricerca e Soccorso, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre: 45 persone sono state tratte in salvo. Dopo quattro giorni di navigazione, i 108 sopravvissuti sono sbarcati il 23 dicembre.  

Il 17 dicembre la nave Rise Above, gestita da Mission Lifeline, ha tratto in salvo 27 persone, tra cui nove donne e due neonati. Poco dopo il salvataggio, hanno ricevuto l’indicazione di sbarcare i 27 sopravvissuti nel porto di Gioia Tauro. I sopravvissuti sono sbarcati nel porto militare chiuso il 19 dicembre.  

La nuova nave ‘Life Support’, della ONG Emergency, ha condotto la sua prima operazione di soccorso il 18 dicembre, fornendo assistenza a 72 persone (tra cui una donna incinta, due bambini di età inferiore ai due anni e 24 minori non accompagnati) nella regione SAR libica. Poco dopo il salvataggio, le è stato assegnato il porto di Livorno per lo sbarco dei sopravvissuti. Lo stesso giorno il veliero Astral di Open Arms ha stabilizzato una barca di legno in difficoltà con 160 persone a bordo.  

Il 21 dicembre il giornalista italiano Sergio Scandura, di Radio Radicale, ha riferito che 280 persone sono state soccorse dalla Guardia Costiera italiana al largo di Licata. 

Lo stesso giorno, la Rise Above ha soccorso 80 persone. Dopo una prima indicazione di sbarcare i sopravvissuti a Roccella Ionica, il 22 dicembre hanno ricevuto l’ordine di navigare verso Taranto, a 150 miglia nautiche di distanza. I sopravvissuti sono potuti sbarcare il 24 dicembre, dopo diverse evacuazioni mediche. 

Nella notte tra il 26 e il 27 dicembre la Ocean Viking ha soccorso 113 donne, bambini e uomini, tra cui 34 minori non accompagnati, nella regione di ricerca e soccorso maltese. Poco dopo le autorità marittime italiane hanno indicato alla Ocean Viking un porto sicuro distante (La Spezia), invitando la nave a recarsi sul posto. Poche ore dopo hanno riassegnato un porto ancora più lontano: Ravenna, a 900NM di distanza, e a quattro giorni di navigazione. I superstiti sono sbarcati il 31 dicembre a Ravenna. 

Il 27 dicembre il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura ha riferito che 480 persone erano state soccorse dalla Guardia Costiera italiana e sbarcate in tre porti siciliani: Catania, Messina e Augusta. 

L’anno 2023 è iniziato con due operazioni di salvataggio condotte dalla Geo Barents, sulla base delle istruzioni fornite dal Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano. Il 1° gennaio sono state recuperate 41 persone, seguite da altre 44, trasbordate da una nave mercantile il 2 gennaio. Più tardi, nello stesso giorno, la Geo Barents ha ricevuto l’ordine di dirigersi a Taranto per sbarcare i sopravvissuti. Tutti gli 85 superstiti sono sbarcati il 4 gennaio, dopo due giorni di navigazione per raggiungere la terraferma. 

Il 2 gennaio il giornalista italiano Sergio Scandura ha riferito di una vasta operazione di salvataggio condotta dalla Guardia Costiera italiana, durante la quale 546 persone soccorse su un peschereccio sono state sbarcate a Catania, Messina e Roccella Ionica. 

  Numerosi naufragi e corpi senza vita registrati nel Mediterraneo centrale, mentre continuano i rimpatri forzati e le detenzioni arbitrarie in Libia

Il 15 dicembre le autorità tunisine hanno riferito ad Alarm Phone che almeno quattro persone sono morte quando la loro barca è affondata vicino a Sfax. Le autorità sostengono che 26 delle 30 persone a bordo sono state salvate.  

Pochi giorni dopo l’agenzia di stampa italiana ANSA ha riferito che la Guardia Nazionale tunisina ha smentito le accuse mosse da 50 associazioni e ONG tunisine e internazionali, sostenendo che “ci sono prove sempre più evidenti che la Guardia Costiera tunisina sia direttamente coinvolta in manovre pericolose, costate la vita a numerosi migranti”. 

Il 19 dicembre un naufragio al largo di Lampedusa ha causato la morte di una bambina di cinque anni. Il 24 dicembre le autorità tunisine hanno riferito del ritrovamento di quattro corpi sulla costa tunisina, tra cui una donna incinta. Le autorità tunisine ritengono che le persone siano partite dalla Tunisia o dalla vicina Libia su un’imbarcazione. 

In totale più di 18.000 persone hanno raggiunto le coste italiane dalla Tunisia nel 2022, secondo il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES). 580 persone sono considerate disperse durante la traversata. 

In totale, tra l’11 e il 31 dicembre 2022, 2.130 uomini e donne sono stati intercettati dalle autorità marittime libiche e riportati forzatamente in Libia, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM): 1.042 tra l’11 e il 17 dicembre 2022; 1.088 tra il 25 e il 31 dicembre. Nel frattempo, il Paese è ancora in preda al caos, con pesanti scontri scoppiati nella città costiera di Sabratha il 16 dicembre.   

L’UE lancia iniziative per affrontare le sfide delle rotte migratorie del Mediterraneo centrale, mentre la Presidenza italiana firma un nuovo decreto sulla sicurezza 

Il 12 dicembre l’UE ha lanciato due “Iniziative del Team Europe” incentrate sulle rotte migratorie dell’Atlantico/Mediterraneo occidentale e centrale. Secondo la Commissione Europea, le iniziative “contribuiranno ad attuare la dimensione esterna del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo e combineranno le attività degli Stati membri con la cooperazione e il coordinamento a livello dell’Unione Europea attraverso un approccio globale alle rotte”. 

Il 2 gennaio, la Presidenza italiana ha firmato un nuovo decreto sulle “disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”. Venti ONG che si occupano di SAR hanno pubblicato una dichiarazione il 5 gennaio per esprimere “la massima preoccupazione per l’ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare l’assistenza alle persone in difficoltà in mare”. 

Il governo italiano interviene come parte civile nel processo contro quattro membri dell’equipaggio della Iuventa 

Il 19 dicembre sono stati compiuti passi decisivi per quanto riguarda il processo a carico di quattro membri dell’equipaggio della nave Iuventa: sia il Ministero dell’Interno italiano che la Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno chiesto di essere ammessi come parte civile nel processo. 

Cinque anni dopo l’inizio delle indagini, il tribunale di Trapani in Sicilia ha avviato il processo, nel maggio 2022. I quattro membri dell’equipaggio sono accusati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” per i salvataggi effettuati tra settembre 2016 e ottobre 2017 e rischiano fino a 20 anni di carcere in caso di condanna.

Aggiornamento 10/01: All’alba di sabato 7 gennaio la Ocean Viking ha soccorso 37 naufraghi, tra cui tre donne e 12 minori su un piccolo gommone nella regione libica di ricerca e soccorso. I sopravvissuti mostravano evidenti segni di intossicazione da carburante. Le autorità hanno assegnato alla Ocean Viking e alla Geo Barents, con a bordo 73 naufraghi, il porto di Ancona per lo sbarco, a 4 giorni di navigazione e a 850MN. Anche in considerazione delle previsioni meteo che mostravano un netto peggioramento da domenica 08/01, entrambe le ONG hanno chiesto, senza riscontro, di essere riassegnate ad un porto più vicino per garantire l’incolumità dei sopravvissuti. L’arrivo ad Ancona della Ocean Viking è previsto nella serata del 10/01.

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.

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