SGUARDO SUL MEDITERRANEO #52 – Nel giro di pochi giorni, tragedie e soccorsi si alternano nel Mediterraneo 

SGUARDO SUL MEDITERRANEO #52 – Nel giro di pochi giorni, tragedie e soccorsi si alternano nel Mediterraneo 

   

La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

 

7 giorni: innumerevoli operazioni di ricerca e soccorso nella quasi totale mancanza di coordinamento da parte delle autorità marittime 

Il 24 agosto una grande imbarcazione in legno con circa 500 persone a bordo è arrivata autonomamente al largo di Catanzaro Lido, mentre altre 645 persone sono state soccorse da due imbarcazioni in difficoltà dalla Guardia Costiera. I superstiti sono stati sbarcati in due porti diversi: 395 persone sono state portate a Pozzallo, mentre le altre 250 sono sbarcate a Porto Empedocle. Lo stesso giorno, la Geo Barents ha sbarcato 106 sopravvissuti nel porto di Taranto,  dopo essere stata incaricata dalle autorità marittime italiane di evacuarli da un’imbarcazione in difficoltà il 21 agosto, mentre la Ocean Viking ha individuato quattro imbarcazioni vuote, di cui una trovata senza motore, in acque internazionali al largo delle coste libiche, vicino a una posizione di soccorso segnalata dalla rete civile Alarm Phone.

Tra il 25 e il 27 agosto, la Ocean Viking ha salvato 466 persone da dieci imbarcazioni in difficoltà. Due sono state trovate in acque internazionali al largo delle coste libiche, mentre le altre otto sono state trovate nella regione maltese di ricerca e soccorso. Quattro delle imbarcazioni in difficoltà, precarie e stracariche, sono state individuate con il binocolo dal ponte della Ocean Viking. Le segnalazioni di soccorso delle altre sei imbarcazioni sono state trasmesse da ONG civili come Alarm Phone, dagli aerei delle ONG Pilotes Volontaires e Sea-Watch, nonché dalle imbarcazioni a vela delle ONG Open Arms e Resqship.  Nessuno dei salvataggi è stato coordinato dalle autorità marittime. Tra i sopravvissuti ci sono diverse donne incinte e 81 minori, la maggior parte dei quali non accompagnati. A causa di un prolungato periodo di stallo prima della designazione di un luogo di sicurezza, tre donne incinte hanno dovuto essere evacuate d’urgenza con i loro parenti in due diverse operazioni, una tramite una motovedetta della Guardia Costiera italiana e la seconda tramite un elicottero della Guardia Costiera italiana.

Nel frattempo, tra il 26 e il 27 agosto, i velieri Astral e Nadir hanno soccorso e assistito quattro imbarcazioni in difficoltà. Il 26 agosto, Nadir ha soccorso 59 persone da un gommone in difficoltà, mentre Astral ha assistito un’imbarcazione in legno con 20 persone a bordo, tra cui una donna e un bambino, e un’altra imbarcazione con 70 persone alla deriva da 20 ore, ritrovata a 25 miglia nautiche da Lampedusa. Il giorno successivo, Astral ha assistito una piccola barca di legno che trasportava 13 persone disidratate, mentre Nadir ha dovuto evacuare d’urgenza 8 sopravvissuti, che sono stati trasbordati su una nave della Guardia Costiera italiana. Più tardi, nello stesso giorno, è stato designato un Porto per la Nadir per sbarcare i restanti sopravvissuti a bordo e lo sbarco è avvenuto durante la notte a Lampedusa.

Nel frattempo altre 1000 persone su 30 diverse imbarcazioni sono sopravvissute alla traversata in mare e sono arrivate autonomamente a Lampedusa. Duecento di loro, imbarcate su undici imbarcazioni, sono sbarcate sull’isola siciliana in meno di un’ora, secondo una testata locale.

Tra il 27 e il 30 agosto, la nave Geo Barents di MSF (Medici senza Frontiere) ha soccorso 267 persone da sette imbarcazioni in difficoltà. Sei di queste sono state salvate in circa 70 ore. L’ultima trasportava 32 persone partite dalla Libia tre giorni prima. Il 6 settembre, ai sopravvissuti è stato assegnato Taranto come Porto per lo sbarco.

Il 27 agosto le 101 persone salvate da Open Arms Uno più di una settimana fa sono finalmente sbarcate a Messina.

Il 2 settembre la Sea-Eye 4 ha salvato 76 persone da un grande barcone di legno, precedentemente avvistato e assistito da Nadir. Senza una soluzione per lo sbarco, uno dei sopravvissuti ha dovuto essere evacuato in elicottero il 6 settembre per ragioni mediche. Nel frattempo, l’equipaggio di Sea-Eye ha cercato attivamente diverse imbarcazioni segnalate in zona.

Il 3 settembre Nadir ha assistito una grande imbarcazione in legno con circa 300 persone a bordo in acque internazionali sotto la responsabilità delle autorità marittime italiane. I sopravvissuti sono stati poi soccorsi dalla Guardia Costiera.

Nella notte tra il 5 e il 6 settembre, la Rise Above ha soccorso 54 persone da un’imbarcazione in legno in difficoltà. I sopravvissuti sono stati trasferiti il giorno seguente sulla Sea-Eye 4.

 

Segnalati almeno due naufragi
Un’imbarcazione si è rovesciata al largo delle coste libiche, causando la morte di 21 persone, secondo quanto riferito dai sei sopravvissuti al naufragio, intercettati dalle autorità libiche. Due corpi sono stati recuperati e altri 19 risultano dispersi e presumibilmente morti. Secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM), la tragedia è avvenuta il 27 agosto.

Due giorni dopo, sono iniziate le ricerche di un relitto e dei corpi delle possibili vittime di un naufragio al largo della costa meridionale della Sicilia. La tragedia si sarebbe consumata nei giorni precedenti. Il recupero di due cadaveri al largo dell’Isola Rossa di Capo Teulada hanno confermato l’ipotesi di un naufragio. La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta. Al 31 agosto, le autorità italiane avevano recuperato cinque corpi, poi trasportati nel porto di Cagliari in attesa di essere trasferiti nel cimitero di San Michele.

Dall’inizio dell’anno il numero delle morti certe e dei dispersi nel Mediterraneo centrale ha superato le 1000 persone.

 

Oltre 15.000 vittime: continui respingimenti forzati in Libia 
Tra il 25 agosto e il 3 settembre, secondo l’OIM, un totale di 2.397 persone sono state intercettate e riportate forzatamente in Libia: 1.216 persone sono state intercettate tra il 21 e il 27 agosto 2022 e altre 919 nel periodo 28 agosto – 3 settembre 2022. Dall’inizio dell’anno è stata superata la soglia delle 15.000 persone: 15.076 per l’esattezza.

Le partenze dalle coste tunisine sono continuate anche in queste settimane e nel corso di tutta la stagione estiva. Più di 2.000 minori tunisini hanno compiuto la pericolosa traversata del Mediterraneo dal Paese nordafricano all’Italia quest’anno, ha dichiarato il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES).  Sarebbero in totale 10.139 i tunisini emigrati in Italia via mare dall’inizio del 2022, secondo una dichiarazione del gruppo per i diritti umani rilasciata il 24 agosto. Il giorno successivo, il portavoce della Guardia nazionale tunisina Houssemeddine Jebabli ha annunciato che le autorità tunisine hanno bloccato “1.509 tentativi di raggiungere illegalmente l’Europa” via mare tra l’inizio dell’anno e il 23 agosto, per un totale di 16.000 persone (7.000 tunisini e 8.700 stranieri).

 

Life support: una nuova nave ONG  
Il 3 settembre,  la ONG italiana Emergency ha annunciato l’acquisizione di una nave, chiamata Life support, che sarà dedicata alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. La nave, lunga 168 piedi e larga 39, è nota come offshore vessel, una nave attrezzata per operazioni speciali. La sua prima missione è prevista per l’autunno del 2022.

  

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.

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