SGUARDO SUL MEDITERRANEO #44 – Centinaia di naufraghi salvati nel mese di gennaio

SGUARDO SUL MEDITERRANEO #44 – Centinaia di naufraghi salvati nel mese di gennaio

   

La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

 

      >Aggiornato 3 febbraio 2022 

In poco più di una settimana, a gennaio, più di 800 uomini, donne e bambini sono stati soccorsi in mare, in condizioni meteorologiche avverse, dalle navi umanitarie.

L’equipaggio della Geo Barents di MSF ha soccorso 439 sopravvissuti in sei operazioni di salvataggio tra il 19 e il 21 gennaio. Dopo più di una settimana di attesa, alla nave è stato assegnato il porto di Augusta, dove i sopravvissuti sono potuti finalmente sbarcare.

La Louise Michel ha salvato 62 persone il 19 gennaio. Qualche ora prima, l’equipaggio a bordo aveva assistito a un’intercettazione da parte della guardia costiera libica. Dopo diversi giorni di attesa in condizioni meteorologiche difficili e due evacuazioni mediche di donne incinte insieme ai loro rispettivi partner, la Louise Michel ha ottenuto il permesso di sbarcare i restanti 58 sopravvissuti a Lampedusa.

Tra il 19 e il 20 gennaio la Mare Jonio di Mediterranea è stata impegnata in due operazioni di salvataggio: il suo equipaggio ha salvato 208 persone. Dopo l’evacuazione medica di un caso critico, alla Mare Jonio è stato assegnato il porto di Pozzallo. A causa delle condizioni meteorologiche particolarmente difficili, il capitano ha ritenuto rischioso lo spostamento verso Pozzallo ed è stato autorizzato a sbarcare a Lampedusa, con l’ausilio delle motovedette della guardia costiera italiana, 142 sopravvissuti; i restanti 70 naufraghi sono sbarcati successivamente a Pozzallo. 

Secondo quanto riferito da Reuters, il 21 gennaio la guardia costiera italiana ha salvato più di 300 persone da una barca di legno sovraffollata che si trovava in pericolo al largo di Lampedusa.

Il 28 gennaio l’equipaggio di Aita Mari della ONG Salvamento Maritimo Humanitario ha salvato 176 uomini, donne e bambini in due operazioni di salvataggio: tutti i sopravvissuti sono sbarcati a Lampedusa due giorni dopo.

Alla fine di gennaio, il quotidiano Avvenire ha riferito che la causa legale contro Mediterranea e i membri dell’equipaggio della Mare Jonio è stata chiusa: il giudice di Agrigento ha dichiarato che non è necessaria alcuna autorizzazione specifica per salvare legalmente le persone in difficoltà in mare e ha confermato che l’organizzazione ha giustamente rifiutato di consegnare i sopravvissuti alla guardia costiera libica, poiché la Libia non può essere considerata un luogo sicuro.

Nel primo mese del 2022 almeno 82 persone sono morte nel Mediterraneo centrale

Quasi 50 persone sono state dichiarate morte o disperse in due naufragi a gennaio.

Il 20 gennaio 21 persone sono state salvate dalle autorità tunisine dopo un naufragio al largo di Sfax, Tunisia. Secondo i sopravvissuti, c’erano almeno 32 persone a bordo. Quattro corpi sono stati recuperati, mentre secondo i24 News sette vittime risultano disperse.

Il 27 gennaio una barca che trasportava circa 70 persone è affondata al largo della costa di Zarzis, Tunisia, vicino al confine libico. Secondo Arab News, 34 persone sono state salvate, 6 sono annegate e almeno 30 risultano disperse.

Altre 7 persone sono morte per ipotermia su una barca che trasportava circa 280 persone, provenienti principalmente dal Bangladesh e dall’Egitto. La guardia costiera italiana ha localizzato l’imbarcazione al largo della costa di Lampione, vicino a Lampedusa, e ha effettuato il salvataggio, secondo quanto riferito da Reuters.

Dopo 5 anni di accordi UE-Libia, i respingimenti illegali continuano senza sosta 

Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, nelle ultime due settimane 1.476 persone sono state intercettate e rimpatriate con la forza dalla guardia costiera libica.

Il 31 gennaio ha segnato il 5° anniversario dell’accordo di cooperazione tra l’Unione Europea e la Libia. Con il sostegno finanziario, l’equipaggiamento e l’addestramento forniti dall’UE, in cinque anni la guardia costiera libica ha intercettato più di 82.000 uomini, donne e bambini, molti dei quali sono stati restituiti alle orribili condizioni di detenzione arbitraria in Libia, come testimoniano i resoconti di Amnesty International e i racconti dei sopravvissuti a bordo della Ocean Viking. Nonostante le Nazioni Unite ribadiscano che la Libia non può essere considerato un luogo sicuro per i sopravvissuti salvati in mare, l’attuale accordo Italia-Libia resterà in vigore fino a febbraio 2023, momento in cui sarà automaticamente rinnovato, a meno che l’accordo non venga interrotto a novembre di quest’anno.

Fotografia: Laurence Bondard / SOS MEDITERRANEE

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.

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