SGUARDO SUL MEDITERRANEO #43 – Più di 240 morti nel Mediterraneo centrale nel mese di dicembre

SGUARDO SUL MEDITERRANEO #43 – Più di 240 morti nel Mediterraneo centrale nel mese di dicembre

   

La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.

 

      >Aggiornato 19 gennaio 2022 

Più di 240 persone sono morte nel Mediterraneo centrale nel mese di dicembre, per un totale di 1553 morti nel 2021, a cui vanno ad aggiungersi altri 11 dall’inizio del 2022

Dicembre è stato uno dei mesi con il maggior numero di morti nel 2021 nel Mediterraneo centrale. Il 17 dicembre i media italiani hanno riferito di un naufragio vicino a Lampedusa in cui avrebbe perso la vita almeno una donna. Il 21 dicembre Flavio Di Giacomo, portavoce dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), ha annunciato la morte di altre 163 persone al largo dalla Libia: 61 cadaveri sono stati recuperati al largo di Sabratha e 102 persone sono annegate al largo di Surman. Il 26 dicembre la Mezzaluna Rossa Libica ha recuperato altri 28 corpi sulla spiaggia di Al-Alous, sulla costa a Ovest della Libia.

Complessivamente, il 2021 è stato l’anno con il maggior numero di vittime nel Mediterraneo centrale dal 2017, con almeno 1553 tra uomini, donne e bambini morti in mare, secondo l’OIM. Dall’inizio dell’anno altre 11 persone hanno perso la vita nello stesso specchio di mare.

 

Nel mese di dicembre le navi umanitarie hanno soccorso 1407 persone in 19 diverse operazioni. Nuovo fermo per la Ocean Viking

Nonostante le avverse condizioni meteo, il numero delle partenze dalla Libia è rimasto alto nel mese di dicembre: sono state 19 le operazioni di soccorso effettuate dalle navi umanitarie e 1407 le persone in difficoltà tratte in salvo.

Il 16 dicembre, l’equipaggio della Ocean Viking, nave di soccorso noleggiata da SOS MEDITERRANEE e gestita in partnership con l’IFRC (Federazione Internazionale della Croce Rossa), ha soccorso 114 persone in difficoltà da un barcone nelle acque internazionali al largo della Libia; tra i sopravvissuti c’erano anche due neonati. Dopo 7 richieste alle autorità marittime competenti, la vigilia di Natale le autorità italiane hanno indicato Trapani come porto di sbarco per i naufraghi della Ocean Viking. Tutti i naufraghi sono sbarcati il 25 dicembre, 9 giorni dopo il loro salvataggio. A un anno di distanza dal rilascio dalla precedente detenzione amministrativa di 5 mesi, il 10 gennaio la Ocean Viking è stata nuovamente fermata dalle autorità italiane nel porto di Trapani, dopo un’ispezione durata più di 11 ore.

Tra il 16 e il 17 dicembre, l’equipaggio della Sea-Eye 4 ha tratto in salvo 223 persone in 4 diverse operazioni di soccorso. Dopo 4 evacuazioni mediche effettuate dalla guardia costiera italiana, il 23 dicembre le autorità italiane hanno assegnato Pozzallo come porto di sbarco per i sopravvissuti rimasti a bordo. Tutti i naufraghi sono sbarcati il giorno successivo nel porto siciliano.

Il 16 dicembre l’equipaggio della Rise Above ha salvato 66 persone da un barcone in difficoltà a sud di Lampedusa. Tutti i naufraghi sono sbarcati a Porto Empedocle il 20 dicembre.

Tra il 17 e il 24 dicembre l’equipaggio della nave MSF Geo Barents ha soccorso 558 persone in pericolo in 8 diverse operazioni di salvataggio. Le operazioni di sbarco sono state completate il 30 dicembre ad Augusta, nel porto assegnato alla nave due giorni prima. La Geo Barents è salpata per una nuova missione il 14 gennaio.

Tra il 24 e il 26 dicembre, l’equipaggio della Sea Watch 3 ha salvato 446 persone in 5 diverse operazioni di soccorso. Dopo aver ricevuto assistenza e rifornimenti dalla guardia costiera italiana, alla Sea Watch 3 è stato assegnato il porto di Pozzallo: lo sbarco di tutti i naufraghi si è concluso il 2 gennaio.

Il 3 gennaio l’equipaggio della Louise Michel ha annunciato una nuova missione nel Mediterraneo centrale, 16 mesi dopo l’ultima operazione effettuata. Il giorno successivo, a seguito di una segnalazione ricevuta dall’aereo Seabird, la nave umanitaria ha soccorso 31 persone da un barcone di legno. Negli stessi giorni un altro gruppo di migranti ha trovato riparo sulla piattaforma petrolifera Miskar: i naufraghi sono poi stati riportati in Tunisia dall’esercito tunisino. I 31 sopravvissuti a bordo della Louise Michel sono stati invece portati a Lampedusa su ordine delle autorità italiane. La nave è ripartita il 16 gennaio.

Il 15 gennaio, 15 mesi dopo la sua ultima operazione, la Mare Jonio, nave di salvataggio gestita da Mediterranea Saving Humans, ha ripreso le sue operazioni nel Mediterraneo centrale.

Nel 2021 una persona su due è stata riportata in Libia: il numero delle intercettazioni è di 3 volte superiore rispetto al 2020

Secondo l’OIM, nel 2021 circa una persona su due è stata intercettata e riportata in Libia, dopo aver tentato di fuggire via mare dal paese. Complessivamente almeno 32.425 persone sono state intercettate dalla guardia costiera libica nel 2021: il numero è di 3 volte superiore rispetto al 2020. Nel solo periodo che va dal 19 al 25 dicembre, 969 persone sono state riportate forzatamente in Libia. Nel frattempo, un nuovo report di Euro-Med Human Rights Monitor ha parlato di un coinvolgimento delle autorità libiche in “pratiche illegali contro i migranti e richiedenti asilo”.

In Libia, il 2 dicembre, l’UNHCR ha annunciato la chiusura dei suoi centri di accoglienza a Tripoli, a seguito delle proteste davanti alla sua sede dopo i raid del 1 ottobre condotti dalle autorità libiche nelle case e negli alloggi temporanei forniti a migranti, rifugiati e richiedenti asilo nell’area di Gargaresh. Da allora, centinai di persone hanno perso i loro alloggi e sono diventati senza fissa dimora. Il 10 gennaio, secondo gli organi di stampa, la sicurezza libica è intervenuta con violenza durante le proteste e ha arrestato più di 600 persone che si trovavano davanti ai centri di accoglienza. I manifestanti arrestati sono stati portati nel carcere di Ain Zara.

Il 22 dicembre le elezioni presidenziali, previste per il 24 dicembre, sono state rinviate dalle autorità libiche a seguito dell’impossibilità di confermare un elenco di candidati eleggibili.


La magistratura italiana conferma l’obbligo di assistenza in mare

Il 23 dicembre, le accuse contro Carola Rackete sono decadute: Micaela Raimondo, Giudice per le indagini preliminari della Corte di Agrigento, ha affermato che il capitano della Sea-Watch “ha agito secondo l’obbligo di soccorso in acque nazionali e internazionali imposto dalla legge” quando è entrata nel porto di Lampedusa nel giugno 2019, con 40 sopravvissuti a bordo.

Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.