SalvaMenti… Siamo tutti sulla stessa barca – #15

SalvaMenti… Siamo tutti sulla stessa barca – #15

EPISODIO 15

L’attualità del Male
A cura di Maurizio Veglio
Prefazione di Domenico Quirico

SEB 27, 2018

La Libia è l’inferno in terra. Lo dimostra questo libro che prende le mosse dalla condanna di un trafficante – per la prima volta nel 2017 – in un processo in un tribunale italiano. Per la prima volta un documento giudiziario asserisce con chiarezza cosa succede al di là del mare, di fronte a un’Europa indifferente se non complice.

Il punto di partenza del libro è la significativa sentenza emessa dalla Corte d’assise di Milano nel 2017 contro un cittadino somalo identificato dalle sue vittime come uno dei torturatori del campo di detenzione libico di Bani Walid.

Le pagine della sentenza raccolgono una grande mole di testimonianze di sistematiche torture e abusi di ogni genere contro i migranti nel paese nordafricano.

Lo scopo di tanta violenza è indurre i familiari delle vittime a pagare il riscatto cui segue l’imbarco per la traversata del Mediterraneo. Impossibile leggere queste pagine senza provare un vertiginoso senso di orrore. Impossibile accettare che l’Europa, culla dei Diritti Umani, sostenga una politica in materia di immigrazione per la quale, in sostanza, si finanziano le milizie a capo dei centri di detenzione.

Le testimonianze delle vittime assomigliano a quelle rese dai sopravvissuti alle violenze naziste, la paura di non essere creduti paragonabile a quella di tutti gli esseri umani che hanno subìto abusi indicibili. Essere cittadini europei significa distinguere tra carnefici e vittime e decidere di schierarsi dalla parte dei più deboli senza esitazione. Sostenere una politica che respinge i migranti in Libia, considerando quest’ultima un luogo sicuro, è indegno dei nostri valori perché quel Paese rappresenta l’inferno per chi vi è stato detenuto. La Libia è questo. E non ce lo dicono più solo reportage giornalistici: oggi c’è una sentenza pronunciata “in nome del popolo italiano” nella quale è stata fatta una fotografia di quello che succede al di là del Mediterraneo. Nessuno può più permettersi di dire di non sapere.

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