Martedì 16 gennaio: la giornata più lunga dell’inverno al largo delle coste libiche

Martedì 16 gennaio: la giornata più lunga dell’inverno al largo delle coste libiche

505 persone al sicuro a bordo della Aquarius – 1.400 soccorse in un solo giorno

«C’è bisogno di introdurre una vera flotta di salvataggio europea»

La nave Aquarius, noleggiata da SOS MEDITERRANEE e gestita in partnership con Medici senza Frontiere (MSF), ha vissuto una giornata particolarmente intensa martedì 16 febbraio: cinque operazioni di salvataggio consecutive hanno consentito di trarre in salvo 505 persone. Secondo la Guardia costiera italiana, che ha coordinato in totale undici operazioni di salvataggio nel Mediterraneo, sono 1.400 le persone soccorse martedì al largo delle coste libiche. SOS MEDITERRANEE rinnova il proprio appello affinché venga introdotto urgentemente un dispositivo di soccorso adeguato alla crisi umanitaria che si sta consumando alle porte dell’Europa.

Dopo aver navigato tutta la notte in mare agitato, con onde tra i 4 e i 5 metri di altezza, la Aquarius è approdata al porto di Catania giovedì mattina per lo sbarco di 505 persone – donne, uomini e bambini appartenenti a più di 25 diverse nazionalità soccorse lunedì e martedì al largo della Libia. Molti tra loro presentavano diverse patologie o lesioni riconducibili alle condizioni di detenzione e alle violenze subite in Libia e sono stati affidati alle cure del team medico di Medici senza Frontiere (MSF) a bordo della Aquarius.

«Martedì abbiamo soccorso da soli cinque imbarcazioni in difficoltà in meno di 12 ore! È stato necessario chiamare all’appello tutte le navi presenti nella zona perché intervenissero nei soccorsi: l’Aquarius, ma anche un’imbarcazione della Marina francese e una nave mercantile, la CPO Italia, che è restata per tutto il giorno a vigilare attivamente nella zona delle operazioni. Martedì almeno 1.400 persone sono state tratte in salvo al largo delle coste libiche. Le navi di soccorso hanno raggiunto il limite delle loro capacità, alcuni mercantili sono stati dirottati verso sud affinché fornissero il loro supporto. È l’intera organizzazione di soccorso in mare al largo delle coste libiche nel suo complesso a essere sopraffatta dall’afflusso di imbarcazioni in difficoltà. Considerate le condizioni meteorologiche favorevoli alle partenze, situazioni così pericolose possono ripetersi nei prossimi giorni. È ancora una volta in gioco la vita di centinaia o migliaia di persone. Ora che i superstiti a bordo della Aquarius sono approdati in un porto sicuro, faremo immediatamente rotta verso sud per raggiungere il prima possibile la zona di ricerca e soccorso», ha raccontato Klaus Merkle, coordinatore delle operazioni di ricerca e soccorso di SOS MEDITERRANEE.

Una giornata impegnativa

Nella notte tra lunedì e martedì 16 gennaio, la Aquarius ha ricevuto istruzioni affinché procedesse a ricercare un’imbarcazione in legno nella zona di salvataggio a ovest di Tripoli, individuata attorno alle 6:00 del mattino a 15 miglia nautiche dalla costa libica. Le 121 persone a bordo sono state tratte in salvo mentre un’altra imbarcazione in legno veniva segnalata ai soccorritori di SOS MEDITERRANEE. Una volta terminata la prima operazione di salvataggio, le lance di salvataggio (RHIB) di SOS MEDITERRANEE si sono dirette immediatamente in soccorso della seconda imbarcazione in difficoltà, a bordo della quale si trovavano 87 persone.

Nel corso di questa seconda operazione un gommone grigio è stato avvistato all’orizzonte. Dopo la distribuzione dei salvagente ai 109 naufraghi, in stato di shock, uno di loro è scivolato in acqua trascinando in mare nella caduta una decina di persone, immediatamente recuperate dalla squadra di soccorritori.

Mentre sul ponte della nave Aquarius i team distribuivano acqua, cibo e abiti asciutti e l’equipe medica forniva le cure più urgenti, i RHIB sono stati inviati in soccorso di una quarta imbarcazione in difficoltà – un gommone verde -, trovando a metà strada una quinta piccola imbarcazione da diporto persa in acque internazionali con a bordo 15 persone.

Tutte le persone a bordo delle due imbarcazioni sono state tratte in salvo e condotte in sicurezza a bordo della Aquarius, che poi è rimasta in stand-by per alcune ore nella zona SAR seguendo le istruzioni del MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma.

Un relitto fantasma

Alla vigilia delle cinque operazioni di soccorso, mentre la Aquarius era alla ricerca di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali ad est di Tripoli, i soccorritori di SOS MEDITERRANEE hanno individuato al binocolo, a 37 miglia nautiche dalla costa, il relitto di un gommone vuoto, attorno al quale galleggiavano degli abiti. Dopo aver inviato un RHIB e ispezionato accuratamente l’area circostante, attorno al relitto privo del motore non è stata rinvenuta alcuna traccia dei passeggeri dell’imbarcazione

«Dove sono i passeggeri di questa imbarcazione? Cosa è accaduto loro?», si è interrogato l’equipaggio di SOS MEDITERRANEE, mentre il MRCC di Roma – che non aveva ricevuto alcuna segnalazione di un naufragio – dava istruzioni alla Aquarius affinché procedesse verso ovest per il trasferimento di 67 persone soccorse poche ore prima dalla nave della Marina militare spagnola Santa Maria.

«Fin quando l’Europa non dispiegherà i mezzi necessari si registreranno altre morti»

Dopo questa giornata in mare particolarmente difficile Sophie Beau, vicepresidente di SOS MEDITERRANEE International, ha espresso la propria preoccupazione circa le conseguenze della assenza di un dispositivo concertato per il soccorso nel Mediterraneo: «È impossibile coprire integralmente la zona di soccorso con le tre navi di Ong che restano. Gli Stati europei possono evitare queste migliaia di morti annunciate, è una questione di volontà politica: fin quando l’Europa non dispiegherà I mezzi necessari si registreranno altre morti. Pretendere che la Guardia costiera libica possa assumere questo compito è un’illusione nelle condizioni attuali. Noi non cessiamo di ripeterlo: bisogna mettere in campo una vera e propria flotta di salvataggio europea, nel rispetto assoluto delle convenzioni marittime e del diritto internazionale. Di fronte all’assenza di risposte adeguate, la Aquarius continuerà la sua missione senza interruzione per tutto l’inverno nel 2018, per il terzo anno consecutivo »

Foto Laurin Schmid / SOS MEDITERRANEE

SOS MEDITERRANEE è un’organizzazione umanitaria europea per il salvataggio in mare sostenuta dalla società civile. Il Network europeo è composto da associazioni in Italia, Francia, Germania e Svizzera. Dal febbraio 2016 siamo attivi nel Mediterraneo con la nave di Ricerca e Soccorso AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri che può ospitare sino a 550 – massimo 750 persone a seconda delle condizioni meteo e marittime. AQUARIUS è gestita in collaborazione con MSF (Medici senza Frontiere) Olanda e a bordo opera un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. Dall’inizio della nostra missione ad oggi sono 26.871 le persone salvate ed accolte a bordo della nave AQUARIUS.

Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno, necessari per pagare il noleggio della nave, il suo equipaggio, il carburante e l’insieme delle attrezzature necessarie per accogliere, nutrire e curare le persone soccorse.

Info e contatti: Barbara Amodeo b.amodeo@sosmediterranee.org

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