3 domande a Viviana, soccorritrice di SOS MEDITERRANEE

3 domande a Viviana, soccorritrice di SOS MEDITERRANEE

“L’idea stessa che dei bambini possano viaggiare da soli al buio, su una barca che a malapena galleggia, è inconcepibile”. 

 

3 domande a Viviana, soccorritrice di SOS MEDITERRANEE 

 

“Lo vedevo e pensavo ‘potrebbe essere mio figlio'”. 

 

Durante i suoi 5 anni di operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, SOS MEDITERRANEE ha salvato 33mila persone, di cui 1/4 erano minori, molti dei quali viaggiavano senza genitori o tutori. Viviana, membro della squadra di ricerca e soccorso, non è solo una soccorritrice marittima professionista, ma anche una madre. Ha una figlia di 14 anni e un figlio di 16. Ci spiega come si relaziona con i minori salvati e come cerca di coinvolgere i suoi figli su un tema così delicato. 

 

Come ti senti quando salvi bambini e ragazzini?  

“Mi sento come si sentirebbe ogni madre. Penso che potrebbero essere mio figlio, mia figlia. Mi fa impazzire. Per una madre europea, la sola idea che i suoi figli possano viaggiare da soli al buio, su una barca che a malapena galleggia, è inconcepibile.  

I ragazzi sono molto vulnerabili. Ho visto numerosi adolescenti di diversi paesi viaggiare da soli insieme a molti uomini. Sappiamo anche che una buona parte di questi ragazzi e ragazze sono vittime di violenza, anche sessuale. Non è solo difficile da accettare, è davvero inaccettabile.  

Si vede subito la differenza tra chi ha 17 e chi 10 anni. Questi ultimi sono ancora bambini, non solo “minori non accompagnati”. Vedere i loro occhi, i loro sorrisi mi rende a volte un po’ debole. Mi dico “Siamo qui, sono al sicuro, sono con noi” ma poi comincio a pensare “Perché sono qui? Dovrebbero essere nella loro casa, con la mamma e il papà, a giocare con i loro giocattoli e a trascorrere una bella infanzia. Non dovrebbero essere qui”. Spero davvero che una volta sbarcati ricevano tutta la protezione che meritano”. 

 

Come parli del tuo lavoro e di questi bambini e adolescenti con i suoi figli? 

“Sanno che ci sono molti minori che passano per la nostra nave e mi ringraziano per quello che faccio. Mia figlia mi ha anche chiesto “Mamma, posso venire ad aiutarti con i bambini?”. Parlo loro molto francamente. Certo non è facile parlare di cose come la violenza sessuale, ma i miei figli sanno che questi minori viaggiano da soli. Sanno le condizioni in cui arrivano, sanno che non possiedono niente. Sanno come è il viaggio, sanno tutto. In un certo senso sono fortunati perché hanno una mamma che, facendo questo lavoro, può aprire loro la mente e gli occhi. I bambini che incontriamo a bordo hanno già vissuto l’esperienza più drammatica della loro vita con questo viaggio. I nostri bambini in Europa non hanno mai vissuto qualcosa di simile, è ovvio che questo fa la differenza. I nostri bambini hanno tutto. Spesso hanno anche cose di cui non hanno davvero bisogno”. 

 

Ci sono state storie che ti hanno particolarmente colpito? 

“Ricordo un ragazzino che viaggiava da solo dall’Egitto, aveva meno di 12 anni, come mio figlio all’epoca. Veniva da me e mi dava un abbraccio o mi sorrideva. Non potevamo comunicare molto perché lui parlava arabo e io no. Lo guardavo e pensavo ‘potrebbe essere mio figlio’.
Una volta, dopo un salvataggio, mi hanno passato il corpo di una donna. Era così bella, ma già morta. Avevamo a bordo anche il suo bimbo neonato, Richard, di 6 mesi. Mi sono presa cura di lui fino all’arrivo in un Porto Sicuro in Italia. Questo è il tipo di storie che non si possono dimenticare. È come una ferita, una cicatrice, che si porta addosso. 

Finora ho reagito in modo positivo. Loro hanno bisogno di essere aiutati, non io, quindi devo essere forte per loro. Non so se questo cambierà in futuro e se quelle storie mi torneranno indietro. Spero di no. Spero che tutte queste storie mi rendano più forte. Spero di poter usare tutte queste storie, tutte queste cicatrici, per trasmettere qualcosa di positivo ai miei figli e per aiutarli a diventare persone migliori”. 

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.