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L’ultima missione della Ocean Viking è stata corredata da un fermo amministrativo di 20 giorni e da una multa di 3300 euro: tutto questo perché in una delle tre operazioni di salvataggio il team di SOS MEDITERRANEE ha soccorso 34 persone senza riuscire a coordinarsi con le autorità libiche, dopo essere stati rimbalzati dalle autorità italiane. Il centro di coordinamento libico non ha risposto alle chiamate e alle mail, quando lo ha fatto non è stato facile comunicare perché nessuno degli addetti parlava inglese. Siamo dunque rimasti senza rassicurazioni sul fatto che il salvataggio di quelle persone avrebbe avuto luogo e abbiamo agito secondo le norme internazionali portando tutti a bordo: per questo siamo stati fermati. Avremmo dovuto lasciali in mezzo al mare? Avremmo dovuto contravvenire al diritto internazionale?

Missione 30.3: 11 novembre 2023

Nella notte tra il 10 e l’11 novembre il team di SOS MEDITERRANEE ha ricevuto la segnalazione di due barchini in difficoltà in zona Sar libica: dapprima sono state soccorse 33 persone, per la maggior parte provenienti da Siria, Bangladesh, Sud Sudan ed Egitto. Poco dopo ne sono state salvate altre 34, molte delle quali intossicate dal carburante: un uomo è collassato a bordo della Ocean Viking subito dopo essere stato soccorso.

Nel tardo pomeriggio è arrivata un’altra richiesta di soccorso da parte di un peschereccio, sempre al largo della Libia: il team della Ocean Viking ha effettuato un terzo salvataggio portando a bordo 61 persone, tra cui donne e bambini. Le autorità italiane ci hanno quindi assegnato il lontano porto di Ortona per far sbarcare i 128 sopravvissuti.

Dopo 3 giorni di navigazione la sera del 14 novembre i 128 naufraghi sono sbarcati a Ortona.

La Ocean Viking è stata sottoposta a un fermo di 20 giorni per aver salvato 34 persone senza il coordinamento delle autorità libiche, nonostante avessimo provato a contattarli e nonostante le norme internazionali obblighino al salvataggio in mare di persone in difficoltà. Qui la nostra posizione in merito a questa questione. La nave è ferma a Ortona mentre nel Mediterraneo centrale, una delle rotte più mortali del mondo, le persone continuano a morire.

Le missioni in mare di SOS MEDITERRANEE sono sostenute nel 2022 e 2023 anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il supporto dei nostri donatori e partner è fondamentale: in mare fa la differenza tra la vita e la morte!

Foto: Jérémie Lusseau/SOS MEDITERRANEE